Tragedia di Casteldaccia, scagionato l’ex sindaco

Il gip del Tribunale di Termini Imerese Angela Lo Piparo ha scagionato cinque degli otto indagati per la tragedia di Casteldaccia, nel palermitano.

I fatti risalgono allo scorso 3 novembre 2018, quando l’esondazione del fiume Milicia distrusse una famiglia provocando la morte di 9 persone in contrada Dagali.

È stata archiviata l’inchiesta nei confronti dell’ex sindaco di Casteldaccia Francesco Spatafora, in carica tra il 2013 e il 2018.

Scagionati anche tre dirigenti comunali responsabili delle sanatorie e dei condoni edilizi nel 2008, così come è stato chiuso il caso per Concetta Scurria, moglie del proprietario della villetta in cui vivevano le vittime.

Dalle indagini degli inquirenti era emerso che sulla residenza pendeva un’ordinanza di demolizione. La misura era stata firmata il 15 luglio 2008, e poi notificata l’1 agosto.

All’ordinanza si erano opposti i proprietari della villetta, Antonino Pace e Concetta Scurria, ma senza successo. La struttura doveva quindi essere demolita, ma l’operazione non venne mai avviata dal Comune.

Nonostante la grave omissione da parte dell’amministrazione, il gip Lo Piparo non ha ravvisato “un nesso causale tra le condotte poste in essere e il triste evento”.

Per quanto riguarda Concetta Scurria, non è stato dimostrato il suo coinvolgimento nel rapporto contrattuale con gli inquilini. Rapporto gestito esclusivamente dal marito.

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