Strage di Casteldaccia, Sindaco rinviato a giudizio con altre due persone
A tre anni dalla tragedia che ha sterminato una famiglia di Palermo in una villetta di Castedaccia arrivano i primi provvedimenti. Sono stati infatti rinviati a giudizio il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto, l’architetto Maria De Nembo e Antonino Pace, il proprietario della villetta. Il provvedimento è stato preso dal giudice per l’udienza preliminare Claudio Emanuele Bencivini.
Nella tragedia persero la vita nove persone tra i quali due bambini di uno e tre anni, tutti annegati all’interno della villetta travolta dalle acque di un torrente esondato per le piogge il 3 novembre del 2018.
Superstiti della tragedia solo in quattro: Giuseppe Giordano, commerciante di moto che aveva affittato da Pace la villetta vicino al fiume Milicia e che si aggrappò a un albero, il cognato Luca Rughoo e le loro due figlie di 11 e 12 anni che erano andate con lo zio a comprare i dolci.
L’accusa per i tre imputati è di omicidio colposo mentre è stata deliberata l’archiviazione per non aver commesso il fatto per il sindaco pro tempore dal 2013 al 2018 Fabio Spatafora, Rosalba Buglino, Alfio Tornese e Michele Cara Pitissi, tutti e tre dell’ufficio comunale con competenze in materia di sanatoria o condono edilizio.
Il giorno dell’esondazione era prevista un’allerta maltempo e la villetta fu invasa da una massa di acqua e fango che non lasciò scampo alle nove vittime. La casa era abusiva e sull’immobile pendeva un provvedimento di demolizione.
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