La Sicilia è arancione perché ha troppi asintomatici e ospedali in affanno

La decisione dell’assegnazione della Sicilia come zona arancione è stata comunicata ieri sera in conferenza stampa dal premier Conte ma nei fatti presa dal ministro delle Salute Roberto Speranza.

Si tratta di una decisione basata su dei parametri oggettivi che pongono le varie regioni più o meno in grado di gestire l’aumento esponenziale dei casi di Covid -19 di queste ultime settimane.

Solo ieri la Sicilia ha contato 1.155 nuovi positivi e ben 19 decessi, numeri alti, ma quello che fa più paura è che la maggior parte dei positivi sono soggetti asintomatici e che per questa loro condizione conducono una vita pressoché normale aumentando la possibilità di girare e infettare altri soggetti.

E’ questa la catena da spezzare prima di perdere il controllo del contagio ed esaurire i posti in terapia intensiva negli ospedali dell’Isola.

La classificazione della Sicilia nella zona arancione comporta una serie di restrizioni, prima fra tutte (quella che suscita più polemica e rabbiala chiusura di ristoranti e dei bar che potranno operare solo con domicilio e asporto. Ma il provvedimento, se tutto andrà bene, resterà in piedi fino al 3 dicembre, il tempo (si spera) per domare la curva del contagio.

Ecco i 21 parametri utilizzati dal governo nazionale per individuare le tre aree:

1)  Numero di casi sintomatici notificati per mese in cui è indicata la  data inizio sintomi/totale di casi sintomatici notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

2)  Numero di casi notificati per mese con storia di ricovero in ospedale  (in reparti diversi dalla TI) in cui è indicata la data di  ricovero/totale di casi con storia di ricovero in ospedale (in reparti  diversi dalla TI) notificati al sistema di sorveglianza nello stesso  periodo.

3)  Numero di casi notificati per mese con storia di trasferimento/ricovero  in reparto di terapia intensiva (TI) in cui è indicata la data di  trasferimento o ricovero in Tl/totale di casi con storia di  trasferimento/ricovero in terapia intensiva notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

4)  Numero di casi notificati per mese in cui è riportato il comune di  domicilio o residenza/totale di casi notificati al sistema di  sorveglianza nello stesso periodo.

5) Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie (opzionale).

6)  Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla  checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata  (opzionale).

7)  Percentuale di tamponi positivi escludendo per quanto possibile tutte  le attività di screening e il “re-testing” degli stessi soggetti,  complessivamente e per macro-setting (territoriale, PS/Ospedale, altro)  per mese.

8) Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.

9) Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).

10) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.

11)  Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in  ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai  laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi  posti rispettivamente in quarantena e isolamento.

12)  Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata  effettuata ima regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti  stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

13) Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.

14)  Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si  utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di  ospedalizzazione).

15) Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella COVID-net per settimana (opzionale).

16) Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.

17)  Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi  epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero  di casi in un tempo e luogo definito).

18) Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.

19) Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 (opzionale).

20) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19.

21) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19

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