Ospedali in affanno, la Regione studia un piano d’emergenza

Gli ospedali siciliani sono sotto stress, e la Regione sta studiando un piano per arginare il numero crescente di richieste di ricoveri ordinari e in terapia intensiva.

L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che si era sempre mostrato moderatamente ottimista adesso svela i suoi timori per le settimane che verranno.

Tuttavia afferma che “il nostro sistema sanitario reggerà all’urto di una crescita esponenziale dei contagi”.

“Siamo pronti a convertire tutti i reparti se sarà necessario anche ad intubare i pazienti nelle sale operatorie, ma nessuno sarà lasciato senza assistenza” dichiara Razza.

La proiezione ufficiale indica in 250 mila gli attuali positivi in Sicilia, frutto di un calcolo basato sui tamponi a tappeto avviati la scorsa settimana alla Fiera del Mediterraneo di Palermo: qui su 2.995 test eseguiti fino ad ora i positivi asintomatici rilevati sono stati 255, circa il 9%.

Il popolo degli asintomatici è molto più numeroso di quello che si pensava e sono proprio questi soggetti la prima causa della diffusione del virus a una velocità doppia rispetto alle previsioni.

L’indice Rt in Sicilia è fissato al limite della soglia di sicurezza che è fissata a 1,5: questo vuol dire che ogni soggetto asintomatico al momento contagia più di una persona.

In Sicilia ci sono al momento 13.000 posti letto, “ma siamo pronti a bloccare l’attività ordinaria per due mesi se si renderà necessario” comunica l’assessore Razza.

Intanto l’assessore ha chiesto la modifica di alcuni protocolli sanitari che permetterebbero di curare a casa chi è positivo ma con sintomi lievi, con la disponibilità di fornire a tutti questi pazienti eparina, cortisone e idrossiclorochina, così da offrire un’assistenza adeguata e alleggerire gli ospedali.

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