Il 25 settembre riaprono le porte di Villa Filippina a Palermo. Il complesso oratoriano sorto nel 1755 per volere di Don Angelo Serio (portando un unicuum nella storia dell’architettura palermitana e nella tipologia dei giardini storici) sarà aperto alle visite dei turisti fino alla sua grande terrazza, per ammirare dall’alto il parco lungo l’antico muro di confine, con una prospettiva inedita sulla Chiesa di San Francesco di Paola.
L’appuntamento è venerdì 25 settembre ore 19:30. Parco Villa Filippina, piazza San Francesco di Paola, 18
Prenotazione o acquisto saltafila obbligatorio 320.7672134 – 392.8888953 – eventi@terradamare.org
Ticket: €10 (bambini 5/10 anni €5) terradamare.org/fuoco-villa-filippina
Incluso nel biglietto anche lo spettacolo del fuoco con i “Fuocolesi” e a conclusione dell’evento, chi vorrà potrà osservare al telescopio le costellazioni, a cura del Planetario di Palermo (anche questo incluso nel ticket).
LA STORIA DI VILLA FILIPPINA
I Filippini, congregazione religiosa giunta a Palermo alla fine del 1500, ebbero un impatto notevole nell’evoluzioni urbanistiche della città di Palermo.
Un ordine religioso caratterizzato, tra l’altro, dallo sviluppo di attività pastorali o assistenziali in luoghi aperti.
Il complesso oratoriano di Villa Filippina sorge nel 1755 per volere di Don Angelo Serio, portando un unicuum nella storia dell’architettura palermitana e nella tipologia dei giardini storici.
Sulla realizzazione del complesso, posto fuori da Porta Carini, non si hanno notizie certe, alcuni documenti indicano Giacomo D’Aragona, in altri casi, invece, viene indicato un certo Salvatore Ferrigno.
Ma, al suo interno, ancora insistono notevoli elementi artistici e architettonici, come gli affreschi di Vito D’anna con le storie dedicate alla vita di Gesù, la Cappella dedicata a San Filippo Neri, in cui vi sono affreschi realizzati da Antonio Manno con raffigurazioni legate a San Filippo Neri, le sculture e la fontana realizzata da Gioacchino Vitagliano.
Con l’attuazione della legge sulle soppressione degli ordini religiosi, la storia della villa cambia ed anche la sua destinazione d’uso, infatti, nella prima metà del Novecento furono costruiti un cinematografo e un piccolo teatro, e successivamente anche un’arena, alla fine degli anni 80 fu un teatro estivo, sotto la direzione del Teatro Biondo, ospitò anche la rassegna diretta da Mimmo Cuticchio “La macchina dei sogni”.
Dal 2008, dopo circa un decennio di totale abbandono, la città si è riappropriata di questo monumento che è emblema di arte, cultura, luogo di aggregazione e, grazie alle attività del Planetario, porta la magia della narrazione del cielo.
Un vero e proprio racconto del quartiere Olivella, delle preesistenze culturali e religiose, attraverso la possibilità di ammirare dall’alto il parco percorrendo l’antico muro di confine, introdotto da una splendida scalinata, con una prospettiva eccezionale sulla Chiesa di San Francesco di Paola.
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