C’è la prima denuncia per istigazione al suicidio dopo la morte della bimba di Palermo.
Si tratta di una donna di 48 anni delle provincia di Siracusa: la polizia postale di Firenze l’ha denunciata dopo aver visionato dei suoi “video sfida” su TikTok.
Gli investigatori hanno individuato su TikTok un link, riconducibile al profilo della donna, nel quale veniva visualizzato un video che mostrava una sfida tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgevano totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare. Il video è stato segnalato dal Cncpo del servizio polizia postale di Roma e rimosso dalla piattaforma TikTok.
Un primo passo per scoperchiare il fenomeno delle black-out challenge, le prove di soffocamento estremo, di cui è probabilmente rimasta vittima Antonella Sicomoro, una bambina di 10 anni di Palermo.
Il video è stato definito dagli investigatori “estremamente pericoloso” in quanto visibile a tutti gli utenti senza restrizioni. La pericolosità sta nel fatto di poter costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni.
I pm, dopo aver accertato che l’influencer aveva pubblicato numerosi video sfide dello stesso tenore, hanno deciso di emettere un provvedimento urgente di perquisizione, anche informatica, e sequestro degli account social, eseguito dalla polizia postale di Catania.
Continuano intanto le indagini sulla morte della piccola palermitana. Il Garante per la protezione dei dati personali ha aperto un fascicolo su Facebook e Instagram chiedendo ai due social network di fornire una serie di informazioni, a partire da quanti e quali profili avesse la piccola Antonella Sicomero e, qualora questa circostanza venisse confermata, su come sia stato possibile, per una minore di 10 anni, iscriversi alle due piattaforme.
Sono state richieste indicazioni sulle modalità di iscrizione ai due social e sulle verifiche dell’età dell’utente adottate per controllare il rispetto dell’età minima di iscrizione. Facebook dovrà dare riscontro al Garante entro 15 giorni.
Ieri intanto Il vicepresidente e assessore all’Economia della Regione Siciliana, Gaetano Armao, in una lettera inviata al presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella ha chiesto di Applicare urgentemente le tutele per i minori previste dalla direttiva Smav anche alle piattaforme di video sharing, come Tik-Tok, per evitare tragedie come quella della piccola Antonella.
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