#Tanomattinale 5 luglio 2021: blitz antimafia a Partinico, Papa operato, morte di freddo
Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno e buon lunedì.
Oggi vi annoio con tre sole notizie, apro doverosamente e ampiamente con il grosso e importante blitz antimafia di stanotte a Partinico. Ecco l’Adnkronos, integralmente, mi sembra necessario e prezioso anche perché è piena di dettagli molto interessanti. “Duro colpo al mandamento mafioso di Partinico (Palermo). Nelle prime ore di oggi, nella provincia palermitana e in più regioni del territorio nazionale, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, ha delegato il Comando provinciale dei carabinieri di Palermo e la Direzione Investigativa Antimafia per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 85 indagati (63 in carcere, 18 agli arresti domiciliari e 4 sottoposti ad obblighi di dimora e presentazione alla polizia giudiziaria) ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, reati in materia di armi, droga, estorsione e corruzione. L’operazione, denominata ‘Gordio’ e effettuata con il supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia, ha riguardato le province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dove sono stati eseguiti 70 dei provvedimenti cautelari complessivi per imputazioni di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (5 organizzazioni individuate) e reati come produzione e traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish), ma anche reati in materia di armi e contro la pubblica amministrazione (corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere Pagliarelli di Palermo).
Le indagini sono state avviate dalla Compagnia di Partinico e sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo investigativo di Monreale, hanno preso il via nel novembre 2017 dall’analisi dei rapporti tra l’imprenditore partinicese del settore vinicolo Ottavio Lo Cricchio e Michele Vitale, esponente della famiglia Vitale, noti come ‘Fardazza’ e storicamente egemone in seno al mandamento mafioso. La ricostruzione degli assetti criminali ha portato alla luce anche il ruolo di altri tre membri della famiglia: Giuseppa ‘Giusy’ Vitale, in passato reggente del mandamento e poi collaboratrice di giustizia e attualmente non sottoposta al programma di protezione, la sorella Antonina Vitale e il figlio Michele Casarrubia.
Giusy Vitale, ex capomafia della famiglia ‘Fardazza’, in passato aveva dato un contributo importante per raccontare i retroscena di Cosa nostra. Secondo l’accusa, corroborata dalle intercettazioni, la donna avrebbe gestito un imponente traffico di cocaina dalla località segreta dove viveva, d’accordo con i parenti in Sicilia. Avrebbe acquistato la droga dai Casamonica e in Calabria.
C’è anche un agente di Polizia penitenziaria tra i destinatari delle 85 misure cautelari. L’uomo, in servizio presso il carcere Pagliarelli di Palermo, è accusato di corruzione aggravata ed è ai domiciliari. Avrebbe favorito le comunicazioni all’esterno di Francesco Nania, tratto in arresto per associazione mafiosa nel febbraio 2018, perché individuato quale referente della famiglia di Partinico. Nel corso dell’inchiesta sarebbero emersi anche legami tra boss e alcuni politici locali di Partinico. Un anno fa il Consiglio comunale fu sciolto per i condizionamenti mafiosi dell’attività amministrativa.Le indagini hanno evidenziato come Nania avrebbe mantenuto, durante la sua detenzione, i rapporti con l’esterno grazie al titolare di un’agenzia immobiliare di Partinico, che ha messo a disposizione di Cosa nostra come “fidata risorsa” l’agente della polizia penitenziaria. Quest’ultimo, indagato per corruzione aggravata, avrebbe reso possibili gli scambi epistolari dal carcere di Nania, in particolare con Nunzio Cassarà, e avrebbe anche rivelato agli indagati informazioni sull’organizzazione del penitenziario in modo da ostacolare le attività di indagine e di intercettazione. Il poliziotto veniva ricompensato dal titolare dell’agenzia immobiliare con regali di vario genere: cibo (ricotta, arance, carne di capretto), capi di abbigliamento (felpe, tute), il lavaggio mensile dell’auto e l’acquisto di carburante ad un prezzo inferiore a quello di mercato. E’ la produzione e il traffico di droga l’attività più redditizia per la mafia. E’ uno dei particolari che emerge dall’operazione Gordio eseguita questa notte dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo e dalla Dia e che ha portato agli 81 arresti. Cinque le organizzazioni criminali che rifornivano le piazze di spaccio di Palermo, della provincia (Partinico, Borgetto, Trappeto, Balestrate, Camporeale e Montelepre) e Trapani. La cocaina, tramite il gruppo ‘Guida’, arrivava dal basso Lazio o dalla Campania, grazie ad accordi con la Camorra e in particolare con i fratelli Giovanni e Raffaele Visiello esponenti del clan di Torre Annunziata. Le forniture di hashish invece arrivavano da Palermo.
E’ stata solo la “necessità” di non compromettere i guadagni ricavati dal traffico di droga ad evitare “l’esacerbazione dei contrasti tra i vari gruppi”. E’ uno dei particolari evidenziati dal gip nell’ordinanza cautelare. Un “precario equilibrio”, sottolineano gli investigatori, caratterizzato “da una costante fibrillazione a media intensità che si è manifestata con numerosi danneggiamenti, spedizioni punitive ed atti incendiari riconducibili all’uno o all’altro sodalizio criminale, sempre in procinto di portare lo scontro ad un livello superiore”. Nell’ordinanza il gip evidenzia “l’immagine di una vera e assai allarmante balcanizzazione degli scenari criminali partinicesi” che consente di “presagire futuribili scenari di nuove e forse imminenti guerre di mafia nella provincia palermitana storicamente nota come tra le più attive nell’ambito criminale del traffico di stupefacenti”.
Due parole sulle condizioni di Papa Francesco. Si è concluso ieri sera l’intervento chirurgico al quale è stato sottoposto il Pontefice. Lo ha annunciato il direttore della Sala Stampa Matteo Bruni. “Il Santo Padre, ricoverato nel pomeriggio al Policlinico A. Gemelli, è stato sottoposto in serata all’operazione chirurgica programmata per stenosi diverticolare del sigma. Il Santo Padre – ha spiegato Bruni – ha reagito bene all’intervento condotto in anestesia generale ed eseguito dal Professor Sergio Alfieri, con l’assistenza del Professor Luigi Sofo, del dottor Antonio Tortorelli e della dottoressa Roberta Menghi”.
Chiudo con una notizia tristissima. Sono morte assiderate due alpiniste italiane, trentenni, rimaste bloccate sabato a causa del maltempo sotto la Piramide Vincent, sul Monte Rosa, a quota 4.150 metri. Dopo la richiesta di aiuto, erano entrate in azione le squadre del Soccorso alpino valdostano che nella notte hanno fatto tra tragica scoperta. Le vittime sono originarie della Val d’Ossola: Martina Svilpo, residente a Crevoladossola, e Paola Viscardi, di Trontano. Avevano 29 e 28 anni. Il terzo alpinista del gruppo, che si è salvato e che è ricoverato in un ospedale in Svizzera, è Valerio Zonna, 27 anni, residente a Pettenasco, in provincia di Novara. I tre giovani avevano raggiunto la vetta del pomeriggio, quando stava per iniziare una bufera. Una delle due donne sarebbe morta pochi minuti dopo l’arrivo dei soccorritori, l’altra dopo il trasporto al rifugio Mantova. Le donne sono morte di freddo, mentre l’uomo, trovato in stato ipotermico, è ritenuto fuori pericolo. Le squadre di soccorso, formate da tecnici del Soccorso alpino valdostano, a cui si sono aggiunti i soccorritori di Alagna e del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia, hanno operato in condizioni estreme a causa della bufera e del vento forte, che ha impedito all’elicottero di Air Zermatt di avvicinarsi al luogo del recupero. Gli svizzeri sono poi riusciti, in tarda notte, a raggiungere il rifugio. Le due donne, nonostante le operazioni di rianimazione cardiopolmonare, sono decedute, mentre le condizioni dell’alpinista portato in ospedale non destano preoccupazione.
Buona giornata