Scuole chiuse secondo parametri stringenti, le nuove regole del Dpcm

La firma sul nuovo Dpcm arriverà stasera quando le nuove misure saranno illustrate dai ministri per gli Affari regionali e della Salute, Mariastella Gelmini e Roberto Speranza. Una conferenza stampa è in programma alle 18.45 a Palazzo Chigi, ma non sarà il premier a presentare il nuovo provvedimento.

La grande novità riguarda la scuola dopo un braccio di ferro serrato tra le forze politich e la cabina di regia riunita a Palazzo Chigi è stato accolto il parametro proposto dal Cts: le regioni gialle e arancioni che hanno oltre 250 casi di Covid ogni 100 mila abitanti per almeno 7 giorni di fila devono chiudere le scuole e mandare a casa gli studenti.

Didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado anche nelle regioni rosse. Il provvedimento può scattare anche solo per province o comuni, non necessariamente per una intera regione.

“La stretta sull’attività scolastica del nuovo DPCM arriva in uno scenario nel quale già un terzo degli studenti italiani, causa pandemia, è a casa. Ancora una volta si giunge alla misura estrema della chiusura perché prima, soprattutto a livello locale, non si è fatto abbastanza dal punto di vista dei controlli, del presidio del territorio, della prevenzione – contesta Vittoria Casa, Presidente Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera.

“Oggi sappiamo che la curva del contagio rialza la testa, tuttavia sappiamo anche che non possiamo affrontare il problema chiudendo le scuole e lasciando aperto tutto il resto. Perché le scene riguardanti gli assembramenti giovanili sono sotto gli occhi di tutti e non si può più considerare civile un contesto nel quale si rinuncia alla scuola e non si rinuncia allo shopping o alla movida. È un messaggio inaccettabile soprattutto per quelle ragazze e ragazzi che vorrebbero studiare ma sono esclusi dalla dad per problemi economici o sociali”.

“Prevedere poi la chiusura delle scuole tout court – senza attivare parallelamente lo smart working e il sostegno ai genitori attraverso i bonus baby sitter e i congedi parentali – significa scaricare totalmente i disagi sulle famiglie” conclude la presidente Casa.

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