Rinascente Palermo, nessun passo avanti: chiusura più vicina

Continua la corsa contro il tempo per scongiurare la chiusura del punto vendita Rinascente di Palermo e il conseguente licenziamento di oltre 120 lavoratori.

L’ultimo incontro tra i delegati di Intercassa, proprietari dell’immobile dato in gestione a Fabbrica Immobiliare e i rappresentati della Rinascente si è tenuto due giorni fa, ma nessun passo avanti è stato compiuto.

Il motivo della chiusura, ricordiamo, è l’affitto troppo alto dell’immobile, che i responsabili di Rinascente hanno definito, fuori mercato: due milioni e 400 mila euro l’anno per un immobile di oltre 4 mila metri quadrati.

Nei giorni scorsi è stata lanciata anche una petizione sulla piattaforma ‘change.org’ da parte dei dipendenti, e lo stesso sindaco Orlando aveva inviato una lettera ai ministri Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo per chiedere la convocazione congiunta di un tavolo di crisi al fine di trovare un accordo per il rinnovo del contratto di locazione.

Ma tra i sindacati serpeggia pesssimismo, la segretaria provincia della Uiltucs Marianna Faluto ha confermato: “C’è qualcosa sotto che non riusciamo a comprendere, non si capisce chi ci guadagna da questa situazione e che cosa. Rinascente ha fatto una nuova offerta di un canone da un milione e trecento mila euro che non è stata accettata, come è stata rifiutata la proposta di Orlando di far gestire un arbitrato a un soggetto terzo che avrebbe definito il reale valore dell’immobile”.

I sindacati pensano che la soluzione sia l’intervento diretto del ministro del Lavoro che si impegni a far venire fuori quali siano le reali diffioltà a trovare un accordo.

Anche il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Palermo, Vincenzo Di Dio ha parlato di: “Grave danno per la città, non solo sul piano socio-economico, e occupazionale ma anche urbanistico”.

Intanto i dipendenti del punto vendita continuano a registrare grande solidarietà da parte della cittadinanza, dalle associazioni di categoria e anche della Chiesa.

Proprio ieri una loro rappresentanza ha incontrato in Curia l’Arcivescovo Lorefice, che ha dichiarato di seguire da vicino l’evolversi dell’intera vicenda che “ci riguarda tutti da vicino”.

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