Reddito di cittadinanza, in pochi trovano lavoro: flop della fase due

Il dato è sconfortate, su 390 comuni siciliani soltanto 17 hanno attivato i Puc, cioè i progetti di pubblica utilità per impiegare i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Un gigantesco flop della fase due del progetto che ha visto restare a casa con il sussidio la gran parte degli aventi diritto senza la prospettiva di un impiego.

Il piano prevedeva che una volta concesso il reddito si avvicinassero i disoccupati ad un’opportunità di lavoro, ma quando si è capito che dal sistema imprenditoriale le offerte di lavoro non sarebbero state in grado di dare un’opportunità ai percettori, il governo ha aperto all’impiego nei comuni nei progetti di pubblica utilità.

Ad attivarli in Sicilia solo 17 comuni che hanno offerto impieghi a tempo senza un reale sbocco lavorativo: Capo D’Orlando, Calascibetta, Cefalù, Gangi, Giarre, Gibellina, Gioiosa Marea, Mazara del Vallo, Monreale, Oliveri, Patti, Petralia Sottana, Salemi, S. Agata, Galati Mamertino, Vita e Villafranca Tirrena.

Ma dalla Sicilia arriva un’altra emergenza, dal 1° ottobre sono scaduti almeno 100 mila percettori del reddito in quanto sono terminati i primi 18 mesi.

Adesso tutti chiederanno la proroga e in questo mese di sospensione dell’assegno. A Palermo il Comune, per venire incontro alle famiglie che in questo mese di stop si troveranno senza sostentamento, ha deciso di concedere il bonus spesa introdotto da Conte e dal presidente regionale Musumeci nel corso della pandemia, in attesa che le domande per il reddito vengano vagliate.

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