Palermo, il “Cavù” di piazza Rivoluzione chiude dopo 12 anni

Affitti troppo cari e incassi minimi. Il Cavù di Palermo, locale ampiamente frequentato dalla movida, ha deciso di chiudere la saracinesca. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando lunedì aveva, infatti, avvertito che se non ci fosse stata una maggiore responsabilità si sarebbero presi provvedimenti con “chiusura di intere zone e locali“. Ed è cresciuta, quindi, la paura tra i gestori dei pub.

Pochi giorni fa i locali “I Grilli” e “Sottocapo” erano stati costretti a chiudere per cinque giorni a causa degli assembramenti nelle piazze pedonali e per il mancato rispetto delle norme anticovid.

Stessa sorte è toccata al locale “Le Candele” di via Faraone dove si stava tenendo un concerto con 200 persone e la maggior parte senza mascherina. C’è preoccupazione, quindi, nel mondo della movida e si teme anche l’arrivo di nuove ordinanze restrittive.

I casi di positività al coronavirus sono ovunque — afferma Marco Mineo, del locale Cavù — Nelle scuole, alla Rap, nelle aziende. Eppure si parla solo di movida, come se il Covid si potesse contagiare soltanto di notte. Visto però che siamo sempre noi nell’occhio del ciclone, prima che arrivi qualche altro provvedimento che mi azzoppi definitivamente, ho deciso di chiudere“.

Il Cavù non è il primo locale che si arrende al periodo post-pandemia e dichiara forfait. Circa una settimana fa, infatti, aveva chiuso i battenti la storica friggitoria di Mondello dei fratelli Testaverde, attività in piedi da 41 anni.

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