Dopo mesi di attesa è arrivata la conferma che restituisce il corpo ai familiari. E’ di Vito Lo Iacono, comandante del peschereccio Nuova Iside affondato il 13 maggio scorso nelle acque di San Vito Lo Capo il corpo ritrovato in Calabria sul litorale del comune di San Ferdinando, l’11 giugno scorso.
In un primo momento gli inquirenti avevano ipotizzato potesse trattarsi di un giovane della provincia di Vibo Valentia, vittima di lupara bianca nel 2018.
Ma sin da subito i familiari avevano avanzato l’ipotesi che si potesse trattare di Vito, per due piccoli tatuaggi, raffiguranti un timone ed un cavalluccio marino rinvenuti nel corpo ripescato in Calabria. Ora l’esame del dna confermano che si tratta proprio di lui.
Insieme a Vito Lo Iacono nel naufragio perirono altri due componenti della famiglia Lo Iacono, Matteo e Giuseppe, padre e cugino di Vito i cui corpi dfurono individuati nei giorni successivi all’inabissamento del Nuova Iside.
Intanto continua l’inchiesta per accertare le cause che hanno portato al naufragio del peschereccio: a metà novembre sono arrivati anche i risultati di una perizia secondo la quale non ci sarebbero tracce di collisione tra la petroliera Vulcanello e l’imbarcazione.
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