Mafia, confiscato parte del patrimonio a un imprenditore di Racalmuto

Confiscato un patrimonio di aziende e proprietà all’imprenditore di Racalmuto (Ag), Calogero Romano di 64 anni. I beni erano già stati sequestrati nel marzo del 2018. L’uomo, titolare di varie azienda soprattutto nel campo dell’edilizia, è stato condannato in primo grado a 6 anni e 6 mesi con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.

Secondo quanto accertato dal processo, infatti, Romano avrebbe avuto rapporti con esponenti mafiosi a partire dal 1992 al 2006, stringendo anche accordi con i boss del paese tra cui Maurizio Di Gati, diventato poi collaboratore di giustizia. Avrebbe quindi acquisito i suoi beni in quel periodo attraverso patti con Cosa Nostra e pagando il pizzo alla mafia in cambio di sostegno.

Il collegio di giudici presieduto da Wilma Angela Mazzara ha rigettato la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale, ritenendo che non ci siano “elementi in grado di provare la pericolosità sociale in un periodo diverso a quello compreso fra il 1992 e il 2006”.

I sigilli sono stati apposti al capitale sociale (circa il 35 per cento) della Program Group Racing Engeneering, della Romano Srl che fabbrica fili e cavi elettrici, su un terreno a Racalmuto e svariati conti correnti, titoli finanziari oltre ad un autocarro.

LEGGI ANCHE

AUMENTANO I CONTAGI ALLA MISSIONE DI BIAGIO CONTE