Cronaca

La crisi dei quotidiani siciliani: a rischio la democrazia nell’Isola

“Ormai da mesi, due dei più importanti giornali della nostra regione, Il Giornale di Sicilia a Palermo e La Sicilia di Catania, si trovano in una situazione di grande difficoltà che costringe i giornalisti a lavorare in condizioni di disagio professionale. Stipendi ridotti, turni di lavoro falcidiati, un futuro sempre più incerto.

Gli editori non sono stati fin qui in grado di offrire un progetto serio, concreto, progettato per il futuro e per le sfide che la nuova editoria digitale impone. Non stanno meglio molte altre realtà redazionali della carta stampata, ma anche dell’online e del settore radiotelevisivo”. Lo dice la giunta esecutiva dell’Assostampa Siciliana che ieri si è riunita da remoto per fare il punto della gravissima situazione in Sicilia.

“Davanti a questa situazione – si legge nel documento approvato dall’esecutivo del sindacato dei giornalisti siciliani –  è indispensabile che tutte le componenti della società, siciliana e nazionale, si impegnino al massimo per evitare che due quotidiani che rappresentano specificità e danno voce al territorio possano addirittura essere ridimensionati a tal punto da risultare inessenziali, fino all’ipotesi estrema della chiusura.

Si tratterebbe di un danno enorme, non solo in termini di occupazione per la categoria dei giornalisti già duramente provata, ma soprattutto per gli equilibri della democrazia in Sicilia e in Italia. Spegnere voci che rappresentano parti importantissime del territorio nazionale – prosegue il documento – significa far venir meno la possibilità di dar voce ai cittadini di città importanti come il Palermo e Catania e a quasi tutte le altre province dell’Isola, e quindi di poter avere uno spazio giusto di analisi e confronto riconosciuto nell’opinione pubblica siciliana e nazionale”.

L’Associazione Sicilia della Stampa chiede alle forze politiche, al governo regionale e a quello nazionale di intervenire al più presto e senza indugi in quella che ormai una vera e propria emergenza.

Ognuno deve assumersi le sue responsabilità: i giornalisti siciliani se le sono sempre prese in prima persona e hanno dimostrato coraggio, serietà e senso del dovere sino alle estreme conseguenze.

Tocca adesso alle istituzioni far si che il far west in cui vive da anni il sistema dell’editoria, gravato nell’ultimo anno dall’emergenza Covid, non si trasformi in una  mannaia che si abbatte non soltanto sui quotidiani e i giornalisti che  vi lavorano. 

La giunta regionale dell’Assostampa siciliana, certa del supporto della Fnsi, sollecita i governi regionale e nazionale, in particolare il presidente della Regione Nello Musumeci, il sottosegretario per l’editoria Andrea Martella, il ministro per il lavoro Nunzia Catalfo e i sottosegretari Steni Di Piazza e Francesca Puglisi, a interventi mirati per sostenere l’editoria sana e quindi il lavoro legittimamente retribuito. Serve anche a rendere effettivo il dettato della nostra Costituzione sul diritto a essere informati. 

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Redazione

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