Dpcm Covid, no agli spostamenti e al ristorante solo a pranzo

Il Dpcm che entrerà in vigore domani 4 dicembre è pronto: ha prevalso la linea del rigore per scongiurare una terza ondata che come spiega il ministro della Salute, Roberto Speranza “E’ dietro l’angolo“.

I numeri in Sicilia come nel resto del Paese sono confortanti, ieri boom di guariti in tutta l’Isola, circa 2.500, e scende anche il numero dei decessi, ieri 27.

Il DPCM di Natale

Il provvedimento entra in vigore il 4 dicembre, resta il modello delle fasce, con la classificazione delle Regioni in base al rischio contagio. Resta quindi il sistema delle fasce, rossa, arancione e gialla in ordine decrescente di diffusione del contagio e di pressione sul sistema sanitario, con conseguenti misure più stringenti. L’obiettivo è portare entro metà dicembre tutto il Paese in fascia gialla.

Ma è previsto un rafforzamento delle misure di sicurezza per le festività natalizie e di fine anno.

Vediamo cosa cambia: dal 21 dicembre fino al 6 gennaio niente spostamenti fra Regioni nemmeno nelle zone gialle. Il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio non ci si può spostare nemmeno fra Comuni. Resta il coprifuoco alle 22, anche nelle giornate di festa.

Saranno permesse deroghe per ritornare ai luoghi di residenza e/o di domicilio, inoltre forse per ricongiungimenti familiari specie nel caso di anziani soli da raggiungere.

Si discute ancora in queste ore su alcuni dettagli come ad esempio l’ampiezza delle deroghe e il nodo delle seconde case.

Tra le restrizioni è certo che il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio sarà proibito spostarsi dal Comune nel quale ci si trova, che sia quello di residenza, domicilio o meno. A prescindere dalla fascia di colore in cui si trova la regione.

Quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero. La misura, che dovrebbe essere valida dal 20 dicembre, è pensata soprattutto per chi intenda andare a sciare in Svizzera – che ha tenuto le piste aperte – o in Paesi dell’Unione europea, come Slovenia e Austria, con quest’ultimo paese che ha annunciato di aprire le piste solo ai residenti.

Per quanto riguarda l’Italia confermata la chiusura degli impianti sciistici di risalita che riapriranno il 7 gennaio, mentre restano aperti gli alberghi, dove sarà possibile fare il cenone ma in camera. “Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; gli stessi possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale, per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni. Dal 7 gennaio 2021, gli impianti sono aperti, agli sciatori amatoriali”. Si parla anche di divieto per le crociere.

Per quanto riguarda la scuola, l’obiettivo del Governo è riportare gradualmente in presenza anche gli studenti delle scuole superiori.

Il nuovo Dpcm dovrebbe prevedere il ritorno in classe al 50% per gli studenti delle superiori a partire dal 7 gennaio. “Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado – si legge – adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica in modo che il 100 per cento delle attività sia svolta tramite il ricorso alla didattica digitale integrata e che, a decorrere dal 7 gennaio 2021, al 50 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza”.

La Ue ha indicato come misura cuscinetto di allungare le vacanze di Natale e dunque posticipare il rientro in aula.

Ristoranti aperti a Natale, Capodanno ed Epifania ma solo a pranzo. La sera invece resteranno chiusi visto in vigore il coprifuoco.

Apertura negozi. I negozi restano aperti nei giorni delle festività per lo shopping fino alle 21, per permettere di spalmare la clientela lungo un arco di tempo più ampio possibile e ridurre il rischio di assembramenti. Chiusi i centri commerciali nei fine settimana e nei giorni festivi. “Fino al 6 gennaio 2021 l’esercizio delle attività commerciali al dettaglio è consentito fino alle ore 21.00 nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali, aggregazioni di esercizi commerciali ed altre strutture assimilabili, a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole”.

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