Intossicazione da botulino, 31 ricoverati, 5 in terapia intensiva

Continuano a crescere gli accessi al pronto soccorso della Fondazione Giglio di Cefalù giunti nella serata di ieri a quota 31, di cui 5 ricoverati in terapia e 13 dimessi. Si tratta dei lavoratori del cantiere del raddoppio ferroviario sulla linea Palermo – Messina che sono stati soccorsi per sospetta intossicazione da botulino.

Tutti avrebbero consumato lo stesso pasto e che avrebbero manifestato per lo più sintomi neurologici.

Sette di loro sono stati ricoverati in medicina, sette sono rimasti in osservazione al pronto soccorso, uno nel reparto di terapia intensiva del Giglio e 4 nella terapia intensiva del Cimino di Termini Imerese. Un paziente è invece ricoverato al Civico di Palermo.

Intanto, grazie alla collaborazione dell’ospedale Giglio di Cefalù con il centro antiveleni di Pavia sono arrivate 15 fiale di siero antitossina botulinica destinato ai pazienti ricoverati.

“In stretto raccordo con il Centro Antiveleni di Pavia – ha detto il responsabile del Pronto Soccorso della Fondazione Giglio, Emanuele Sesti – abbiamo definito la terapia e la somministrazione dell’antidoto. La situazione resta critica per alcuni pazienti costantemente monitorati ma in peggioramento”.

I pazienti dimessi continuano ad essere seguiti con un follow up telefonico dal Centro Antiveleni di Pavia. “Coinvolta nella gestione del caso – ha concluso il direttore sanitario, Salvatore Vizzi – l’unità di crisi multidisciplinare del Giglio, già costituita per la gestione Covid19”.

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