Furbetti del vaccino a Corleone, bufera sul Sindaco che si dimette

 L’emergenza sanitaria, la paura di essere contagiati e la conseguente incertezza sulla prossima evoluzione dell’epidemia hanno fatto sì che i vaccini diventassero l’oggetto dei desideri più importante per tutta popolazione mondiale.

Prima gli operatori sanitari, poi gli over 80 con in mezzo altri soggetti che svolgono lavori essenziali: questo quello che prevede il piano vaccinale. Tra chi ha ricevuto le dosi del vaccino anti Covid, però, ci sono anche coloro che non ne avevano il diritto. Se da una parte il furbetto è un comune cittadino, dall’altra può invece capitare che si tratti di membri dell’amministrazione comunale.

È quello che è accaduto a Corleone, in provincia di Palermo, con il sindaco Nicolò Nicolosi e alcuni membri della giunta che hanno avuto somministrato il vaccino in maniera illegittima: “C’è tanta amarezza – ha spiegato il primo cittadino del piccolo comune nel palermitano all’Italpress -. Ho sentito l’obbligo di farlo anche perché me lo suggerivano i miei collaboratori che mi dicevano ‘lei deve farlo per noi, non per lei’.

Chiedo scusa a tutti coloro che pensano che questa cosa non andava fatta e annuncio le mie dimissioni“.

Una mossa probabilmente tardiva ma sicuramente necessaria: “Un sindaco – a maggior ragione di Corleone che è una vetrina – non può avere nessuna macchia. Mi dimetto e chiedo nuovamente scusa, ma ripeto non l’ho fatto per tutelare la mia salute ma per un dovere civico che avvertivo di dover essere sano per riuscire a far fronte a tutti i bisogni”, ha concluso Nicolosi.

La polemica è scoppiata ed a commentare la vicenda è stato anche il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, presente insieme all’assessore Ruggero Razza all’inaugurazione del nuovo hub vaccinale di Siracusa: “Voglio esprimere la mia amarezza per quegli amministratori e per quei titolari di cariche pubbliche che ritengono di dovere anticipare il loro vaccino: non ci sono scuse e non ci sono giustificazioni – ha sottolineato Musumeci -. C’è un protocollo e quel protocollo va rispettato”.

Le dimissioni di Nicolosi arriveranno domani. C’è in corso un’inchiesta, condotta dai carabinieri dei Nas che hanno segnalato alla Procura di Termini Imerese i soggetti che si sono sottoposti al vaccino anti Covid pur non rientrando nelle categorie a rischio.

“La Magistratura – ha commentato Schifani, raggiunto telefonicamente dall’Italpress – accerterà come si siamo potute violare così spregiudicatamente le regole da parte di soggetti pubblici i quali non solo sono tenuti a rispettarle, ma a farle rispettare ai cittadini. Devono essere di esempio, in un momento in cui tutti gli italiani stanno combattendo, con grande dignità e sofferenza, una guerra sanitaria ed economica senza precedenti. Dinanzi a questa guerra dobbiamo essere tutti solidali e senza privilegi, perché a volte il privilegio ingiusto di un cittadino può significare l’ingiusta sofferenza di un altro”, ha chiosato l’ex presidente del Senato.

Voce in controtendenza, quella del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, coordinatore di Forza Italia in Sicilia, che ha invitato il sindaco a non mollare e a non cedere alla demagogia: “Invito fermamente il sindaco di Corleone Nicolosi a non cedere alla vergognosa demagogia di gentaglia populista. Caro Ciccio, hai 79 anni e ti devi vergognare di avere fatto il vaccino prima di altri?! Sai quanta gente si sta vaccinando prima di te, avendone probabilmente meno diritto?! Nonostante tu non faccia parte del mio partito, so che persona sei e con quanto amore stai lavorando per la tua città, nonostante mille difficoltà. Darla vinta ai demagoghi sarebbe un grave errore. Non mollare!”. (italpress)

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