Funerali Totò Riina, solo una benedizione privata per il capo dei capi
Funerali Totò Riina. Non ci saranno funerali in chiesa. Al massimo una preghiera ed una benedizione privata nel caso in cui i familiari dovessero chiederlo. Arriva, tempestivo, il chiarimento della Cei. I mafiosi «che adorano il male» sono «sco-mu-ni-cati». Papa Francesco era stato assolutamente chiaro nel dichiararlo e anche Michele Pennisi, vescovo di Monreale. La diocesi di Corleone, nega da anni i funerali ai mafiosi e vieta loro anche la possibilità di fare da padrini di battesimi o cresime.
Lo stesso vescovo, quando si era parlato del diritto ad una morte dignitosa del Capo di Cosa Nostra aveva già dichiarato che ogni persona ne avesse diritto, ma Totò Riina era un “peccatore pubblico” e, per questa ragione, doveva essergli negata ogni pubblica celebrazione.
Totò Riina è morto venerdì 17 novembre 2017
Il capo dei capi di “Cosa nostra” è spirato alle 3,37 di venerdì 17 novembre 2017. Una data indimenticabile per tutti colo che in questi anni hanno sofferto il genocidio procurato da un’organizzazione che ancora miete vittime e sofferenza. Una data che non fermerà il pianto dei parenti delle vittime della Mafia, a cui si è unito quello di milioni di cittadini affranti e onesti.
Funerali Totò Riina, L’importanza dei segni
“Alla Chiesa sta a cuore l’educazione delle coscienze, l’educazione alla legalità, sostenere le tante persone che alzano la testa contro la mafia”, spiega il portavoce della Cei “Altro, prosegue don Maffeis, sarebbe, se la famiglia di Totò Riina lo chiedesse, “la presenza di un sacerdote per accompagnare con la preghiera la salma”, cosa che “non si può negare a nessuno”. Per il portavoce della Cei, anche per un boss mafioso “ovviamente c’è il tribunale di Dio, al quale non ci sostituiamo, ma dobbiamo considerare anche l’importanza dei segni”. I funerali pubblici per Riina sarebbero un segno che confonde”.“