Flop click day, Turano “rammaricato”: le reazioni

Rinviato a giovedì 8 ottobre il tanto atteso click day relativo al Bonus Sicilia che doveva partire alle ore 9 di oggi lunedì 5 ottobre: la procedura in pochi minuti è fallita

Una dichiarazione ufficiale arriva dai dirigenti generali dell’Arit e delle Attività produttive della Regione Siciliana, Vincenzo Falgares e Carmelo Frittitta: “Il “click day” del Bonus Sicilia per la concessione di contributi a fondo perduto alle microimprese dell’Isola, previsto per stamane a partire dalle ore 9, è stato rinviato a giovedì prossimo. Lo spostamento, deciso nella notte, è dovuto a “un’anomalia della piattaforma in gestione Tim”, così come la stessa società fornitrice del servizio scrive in una nota diretta alla Regione Siciliana e nella quale chiede “la sospensione della procedura con riattivazione a 72 ore”.

Dal canto suo, l’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano si dice “rammaricato del disguido tecnico comunicato dalla Tim e si scusa con le imprese interessate. La Regione è cliente e non erogatrice  di servizi”.

“I numeri che quotidianamente ci fornisce la piattaforma informatica – aveva annunciato nei giorni scorsi l’assessore Mimmo Turano – ci consegnano l’alto indice di apprezzamento per questa misura: in quattro giorni diecimila domande pre compilate per circa 128 milioni di euro. Bonus Sicilia è una misura che con il presidente Musumeci abbiamo concepito per sostenere concretamente le microimprese danneggiate dal lockdown e non come un contributo ridottissimo da distribuire a pioggia e senza criterio”.

Una valanga di reazioni piovono però da più parti sull’annunciato flop, dalla politica alle associazioni di categorie.

Una nota arriva dal vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese: “Il giorno del click day è arrivato e, come purtroppo temevamo, è stato subito un flop. Da settimane Sicindustria manifesta tutte le perplessità circa il metodo e i requisiti di accesso di uno strumento che ha già manifestato tutta la propria inadeguatezza”.

“In Sicilia – denuncia Albanese – il sistema del click day è diventato per gli imprenditori un vero e proprio calvario. Anzi peggio. Sicindustria continua pertanto a ribadire la necessità di una maggiore efficienza ed efficacia nei processi di assegnazione delle risorse pubbliche e una valutazione dei progetti da finanziare non sulla base di un sistema troppo spesso malfunzionante e basato solo sulla rapidità di un click, ma su criteri di ammissibilità e selezione oggettivi per progetti produttivi capaci di generare ricchezza”.

Giorgio Pasqua, capogruppo M5S: “Proprio ieri avevamo reso noto come le domande caricate sul portale della Regione Siciliana dalle imprese risultavano mescolate con dati di altre aziende. Il sistema era in sostanza andato in crash ancora prima del click day. Oggi l’epilogo di un disastro annunciato con il sito in tilt e le aziende inferocite”. 

“Non esiste volta – diceva Luigi Sunseri a Sala D’Ercole – in cui la Regione Siciliana non abbia fallito sul click day. Anche questa volta metteremo a rischio 130 milioni di euro destinati alle imprese attraverso una modalità che di fatto non mette le imprese sullo stesso piano. L’impresa collegata con la rete internet dotata di fibra non può matematicamente avere le stesse possibilità delle imprese che cliccano dalle Madonie o dai Nebrodi con connessione decisamente più lenta”. 

“Altro che click day, è stato crack day: Il governo regionale è presuntuoso e incompetente. Turano e tutti i responsabili di questa genialata devono andare a casa con grande vergogna e non farsi più vedere dai siciliani. Abbiamo avvisato ogni giorno il governo Musumeci che la modalità di assegnazione dei fondi alle imprese colpite dalla crisi derivante dalla pandemia sarebbe stato un flop e così è stato. Solidarietà massima alle aziende” concludono in coro i deputati del M5S.

Claudio Fava, Presidente della Commissione regionale antimafia: “Le scuse accampate e le rassicurazioni fornite dall’assessorato regionale alle attività produttive sono prive di fondamento: il sistema del click day scelto per l’assegnazione delle somme del bonus Sicilia alla piccola e media impresa si conferma una lotteria.
“Solo una richiesta su cinque otterrà risposta positiva, confermando che la sopravvivenza di migliaia di aziende dipenderà dal caso e dalla velocità di connessione.”
Per il presidente dell’antimafia, “a tutto questo si aggiunge la beffa di una piattaforma già in crash dopo pochi minuti, tanto da dover rinviare a giovedì l’avvio della procedura. Altri giorni di ritardo, in attesa che il governo regionale trovi, come sempre, nuovi capri espiatori: il destino, la collera degli dei, l’anno bisestile…”
“Esattamente com’è avvenuto per la cassa integrazione in deroga, per i ritardi nelle erogazione dei fondi ai comuni per l’assistenza ai soggetti deboli, per il sistema dei controlli e della prevenzione, per i fondi per il turismo – prosegue Fava – per Musumeci e i suoi assessori, la colpa è sempre degli altri. Per i siciliani, no. Assessore Turano e presidente Musumeci, un passo indietro per favore…”

Sebastiano Cappuccio, segretario della Cisl Sicilia: “Un flop annunciato. E che deve far riflettere. Perché così senso non ne ha”. “Serve una visione e servono riforme che rendano davvero veloce e snella, la burocrazia. Il covid ha messo l’economia in ginocchio. Non si possono affidare 125 milioni di aiuti alle imprese in difficoltà, alla lotteria della tastiera, con evidente approssimazione e superficialità”.

Giuseppe Ciminnisi Damiano Vindigni, Presidente FIAVET Sicilia: ” Il Bonus Sicilia, apprezzabile come iniziativa, non lo è come attuabilità poiché è esempio di disparità e di diseguaglianze. Diseguaglianze che fanno capire, o meglio confermano, quanto la politica sia distante dal popolo, dalle aziende e dalle loro necessità. Il fondo perduto disponibile non tiene conto delle categorie merceologiche che hanno subito riduzioni di fatturato diversi l’una dall’altra.

Ci auguriamo che l’assessore Turano si renda conto del totale fallimento della sua iniziativa e spero che questo gli permetta di ripensare ai suoi errori, di modificare totalmente il provvedimento ed i suoi criteri o meglio scriteriati metodi di distribuzione ed erogazione del fondo a sostegno delle imprese, anche se minimo”.

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