Crisi Almaviva, migliaia in corteo per chiedere intervento del governo

Crisi Almaviva, come preannunciato nei giorni scorsi questa mattina si è tenuta una manifestazione indetta dai sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Tlcin in favore dei lavoratori di Almaviva che rischiano il licenziamento.

In risposta all’annuncio di 1600 esuberi nella sede Almaviva Contacts di Palermo è partito un corteo che da Piazza Verdi ha raggiunto la Presidenza della Regione.

Il Sindaco Leoluca Orlando, che stamattina ha preso parte alla manifestazione insieme all’Assessora al Lavoro Giovanna Marano, ha sollecitato il governo nazionale per la convocazione urgente di un tavolo sulla vertenza Almaviva Palermo.

“Il Governo nazionale – ha dichiarato Orlando – deve prendersi in carico la gravità della crisi di Almaviva, che rischia di colpire il nostro territorio in maniera drammatica. Le prossime settimane saranno decisive per la ricerca di soluzioni e risposte per un settore che ha sul nostro territorio una numerosa qualificata presenza, le cui sorti coinvolgono migliaia di lavoratori e lavoratrici”.

“Non voglio neanche pensare – ha dichiarato Orlando – a cosa possa succedere ed è la ragione per la quale noi oggi siamo qui in piazza, insieme ai lavoratori, per dire che Palermo è una città di riferimento in Italia nel settore dei call center. Non si può consentire, nell’indifferenza degli organi regionali e nazionali, che questo accada. Abbiamo chiesto l’intervento forte da parte del governo nazionale e ci auguriamo che anche la Regione sia accanto a noi nel formulare questa richiesta , perché occorre fare un tavolo nazionale sulla vertenza di Palermo”.

Da parte di Claudio Fava, deputato regionale de I cento passi: “Ovviamente, rivolto la massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori di Almaviva oggi in sciopero a Palermo.
A questa, va però affiancata un’azione concreta di sostegno per l’intero comparto interessato da una profonda ristrutturazione aziendale che mette a rischio migliaia di posti di lavoro.
In tal senso ho presentato un emendamento che mira a rendere effettivo il programma di riqualificazione del personale a rischio di licenziamento affinché le tante parole spese possano trovare, finalmente, concretezza”.

Crisi Almaviva, le preoccupazioni dei lavoratori

“La protesta monta sempre più, il rischio di perdere il posto di lavoro è sempre più vicino. Non comprendiamo la mancanza di segnali da parte delle istituzioni per trovare una soluzione a questa crisi – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso – Protesteremo in tutti i modi per difendere i posti di lavoro e per chiedere di imboccare una strada che possa modificare il futuro di questo settore”.

I lavoratori protestano contro il calo di volumi di traffico delocalizzato all’estero, con percentuali che superano il 60 per cento, nessuna trasparenza sui contratti commerciali con i maggiori committenti, Wind e Tim, e per il rispetto delle tariffe minime stabilite dalla legge. Contro la destrutturazione di ammortizzatori sociali di un settore in crisi e la costituzione di un Fondo di Settore. Per l’attivazione di un percorso istituzionale con il presidente della Regione e il sindaco di Palermo in grado di intervenire sulla vertenza Almaviva.

Palermo non può perdere tutti questi posti di lavoro

“Perdere 1600 posti di lavoro sarebbe per la città di Palermo una vera e propria piaga sociale, bisogna fare di tutto affinché Almaviva non proceda con gli esuberi dichiarati, siamo a fianco dei lavoratori e rilanciamo il loro appello affinché intervengano subito i governi regionale e nazionale”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani.

Come ribadito nei giorni scorsi dalla segretaria generale Cisl nazionale Annamaria Furlan: “Tutti i lavoratori dei call center meritano più rispetto e considerazione da parte delle aziende del settore. Ci opporremo insieme ai nostri sindacati di categoria ai tagli di organico di Almaviva a Palermo ed in tutti gli altri siti. Occorre un vero tavolo di confronto al Mise e la giusta attenzione da parte del Governo per impedire la chiusura o lo spostamento delle attività”.

“La città – aggiunge La Piana – non solo non può perdere tutti questi posti di lavoratrici e lavoratori che hanno costruito la loro vita in Almaviva e che adesso nella nostra terra non avrebbero alternative, ma non può veder morire un settore quello dei call center che in passato l’ha vista protagonista a livello nazionale come sede scelta da diverse aziende. Siamo ad un punto cruciale della vertenza in cui si decidono le sorti del sito di Palermo, si intervenga subito, il governo nazionale convochi il tavolo ministeriale per ridare una speranza a tutte queste famiglie” conclude il segretario generale Cisl Palermo Trapani.