Dramma Almaviva, a settembre primi 1600 licenziamenti: giovedì corteo
Dramma Almaviva. Giovedì 25 luglio i lavoratori Almaviva di Palermo incroceranno le braccia. A proclamare lo sciopero, per l’intero turno di lavoro, sono state le segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom uil e Ugl Tlc col le Rsu.
Nel frattempo, è stata inviata la richiesta di incontro con la presidenza della Regione Siciliana.
Previsto anche un corteo che partirà alle 9,30 da piazza Verdi e fino alla presidenza delle Regione Siciliana, a piazza Indipendenza. Domani, mercoledì 24 luglio invece i sindacati hanno programmato una serie di assemblee con i lavoratori al cinema Ariston.
Richiesto pure un tavolo di concertazione al ministero dello Sviluppo economico dedicato alla vertenza Almaviva. I sindacati si sono rivolti anche al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per un intervento a sostegno dei lavoratori.
“Avevamo riposto speranze nel fatto che oggi al Mise si sarebbero potuti affrontare e sciogliere i nodi importanti della crisi dei Call Center. L’inspiegabile assenza del Governo ha vanificato le nostre aspettative, aveva dichiarato il Sindaco, Leoluca Orlando dopo l’incontro saltato lo scorso 18 luglio.
Il Comune di Palermo continuerà a fare la propria parte ed ad agire da sprone per tutte le istituzioni, ribadendo la necessità di un tavolo urgente nazionale per Palermo, che coinvolga le strutture del Ministero dello Sviluppo Economico e quelle del Ministero del Lavoro, affrontando i temi di natura strutturale sulle tariffe e contro le delocalizzazioni.
Non vorremmo che mentre sarebbero necessari un rilancio ed una strategia per il settore, ci ritrovassimo a dover affrontare l’emergenza della tenuta occupazionale e di reddito per migliaia di famiglie”.
Dramma Almaviva, tempi troppo lunghi, a settembre i primi licenziamenti
“Il tavolo al ministero previsto per il 18 luglio era stato convocato sui call center – ha precisato Massimiliano Fiduccia, Slc Cgil Palermo -. Avevamo chiesto un intervento al ministro Di Maio, che doveva essere presente al tavolo, ma non si è presentato.
Il nostro timore è che i tempi diventino troppo lunghi. Ci aspettiamo che il governo intervenga in maniera strutturale e che vengano applicate determinate regole sia su volumi di lavoro, per ora dislocati all’estero, sulle tabelle ministeriali, sul costo del lavoro, sui contratti tra committenza e outsourcing. Non è possibile che due multinazionali come Tim e Wind 3 malgrado, con contratti in corso con Almaviva, non li rispettano e dichiarano da un momento all’altro di dover tagliare i volumi di traffico garantiti fino al 60 e al 70 per cento.
Non possiamo permetterci di perdere questo lavoro, la situazione va affrontata in maniera definitiva. Si deve agire subito, altrimenti nel frattempo a settembre a Palermo ci beccheremo 1.600 licenziamenti. E Palermo non può permettersi questo dramma sociale. Scenderemo in piazza fino a quando non avremo risposte concrete”.