Contagi in aumento: pochi giorni per decidere sul lockdown “morbido”

I contagi sono in crescita in tutto il Paese, e la Sicilia non fa eccezione. Solo ieri sono stati registrati circa 800 contagi nella regione di cui 258 nel palermitano e 242 nel catanese. Una situazione preoccupante soprattutto se si pensa allo stato di emergenza in cui vertono gli ospedali dell’Isola.

Nei pronto soccorso degli ospedali Civico e Cervello di Palermo non c’è più posto, i pazienti vengono assistiti dentro le ambulanze: sono state anche allestite delle postazioni all’esterno per il rifornimento di ossigeno.

Anche nei centri più piccoli la situazione è drammatica: a Vittoria in provincia di Ragusa, i contagiati sono già oltre 400 e l’ospedale Guzzardi è al collasso.

L’ultimo Dpcm deciso dal Governo, con le restrizioni sugli orari di bar e ristoranti, che tante manifestazioni di protesta ha scatenato in questi giorni, potrebbe anche non bastare e i prossimi giorni saranno decisivi per capire se nuovi provvedimenti ancora più stringenti verranno presi, per rallentare il contagio.

Il premier Giuseppe Conte ha spiegato ieri alla Camera che valuterà eventualmente altri provvedimenti dopo aver osservato “nell’arco di almeno due settimane” gli effetti delle restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm. Di una potenziale stretta ulteriore se ne riparlerà quindi al massimo da lunedì 9 novembre, con durata fino a metà dicembre, con l’obiettivo di salvare le festività natalizie.

La prossima settimana sarà decisiva per scongiurare il tanto temuto “scenario 4” e anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi, se i risultati non dovessero arrivare in fretta, si potrebbe arrivare ad uno nuovo lockdown, ma più morbido di quello totale dello scorso marzo.

Si tratterebbe di un provvedimento simile a quello preso dalla Francia: quindi resterebbero aperti uffici, aziende e fabbriche, mentre chiuderebbero i negozi (a eccezione di quelli di genere alimentare) e le uscite sarebbero consentite esclusivamente per fare la spesa, andare al lavoro, dal medico o per portare i bambini ai nidi o alle elementari. Verrebbero vietati inoltre gli spostamenti oltre i confini comunali e regionali, con lockdown territoriali molto più rigidi nelle città più colpite dal virus.

Occhi puntati sulla curva del contagio allora, le regole sono poche e chiare, mascherine, distanziamento, igiene delle mani ma soprattutto evitare il più possibile le occasioni di incontro.

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