Carnevale Termini Imerese: le origini e le tradizioni

Carnevale Termini Imerese, è uno dei più celebri della Sicilia, insieme a quello di Sciacca e di Acireale.

Carnevale Termini Imerese: la nascita e le origini

Ha origini lontane, la sua nascita infatti sembra risalire all’inverno del 1848, periodo in cui a Termini Imerese giunse un gruppo di napoletani al seguito dei Borbone che diedero vita ad una festa in occasione del carnevale.

Gli abitanti parteciparono numerosi.

Usanza voleva che i festeggiamenti iniziassero a cavallo dell’Epifania e che fossero presentati dai bambini che suonavano la brogna, un grosso mollusco usato come tromba.

La festa si svolgeva nel corso di quattro giovedi: quello dei parenti, quello dei comari, quello del diavolo “u zuppiddu” e il giovedì grasso, caratterizzato da feste, balli e grandi mangiate di “maccaruna ‘nta maidda”, una pasta eccellente condita con ragù di maiale.

Oggi i maccurana ‘nta maidda hanno dato vita ad un evento collaterale, la sagra dedicata a questo prodotto gastronomico.

Sempre sotto il periodo di carnevale, l’associazione “Termini d’Amuri”, organizza un villaggio del gusto, in cui la specialità termitana sarà realizzata e offerta ai visitatori.

Gli spettacoli di cabaret e di musica live non mancheranno, così come gli ospiti di fama nazionale.

I veri protagonisti però saranno come ogni anno “u Nannu ca Nanna” le due maschere tradizionali del carnevale di Termini.

Carnevale Termini Imerese

Carnevale Termini Imerese: l’inizio dei festeggiamenti

Il carnevale avrà inizio con la consegna delle chiavi della città, alle due maschere, da parte del sindaco, presso la cammara picta, nella sede del comune. Le due maschere di cartapesta sono state introdotte da alcune famiglie napoletane che si erano insediate a Termini a metà dell’ottocento.

Rappresentano due anziani signori, u Nannu è un personaggio basso e allegro, personificazione del carnevale stesso e simbolo del male che bruciando sul rogo alla fine dei festeggiamenti rappresenta una sorta di purificazione. A questo momento di liberazione segue l’arrivo della Nanna che rappresenta invece la quaresima, simbolo di rinascita e dell’avvento della primavera.

Chi rivestirà i panni dei “Nanni” è sempre un mistero: è un compito arduo che richiede una certa resistenza fisica.

Dopo la consegna delle chiavi ha inizio la sfilata dei carri, che parte dal circuito di Termini bassa il sabato e la domenica e continua in quello di Termini alta il martedì grasso.

Inizialmente i festeggiamenti duravano un mese, adesso durano due o tre giorni, il sabato, la domenica e il martedì grasso.

Un altro momento decisivo è quello del testamento “morale”, in cui u Nannu recita un discorso in rima che tratta temi d’attualità, schernendo come da tradizione i personaggi politici.

Negli anni il discorso è stato accorciato notevolmente per dare più spazio ai festeggiamenti e ai fuochi pirotecnici. Il centro storico si riempie dunque di musica, di allegria e di profumo di frittelle e dei tipici prodotti locali.

Tra concerti e fuochi d’artificio, le tradizioni termitane rendono imperdibili questi festeggiamenti.