Campagna vaccinale, poche dosi: il piano non decolla
La campagna vaccinale è in stallo in tutto il Paese, una situazione difficile causata dalla riduzione della fornitura di dosi da parte della Pfizer ma non solo.
L’autorizzazione del vaccino di Oxford è partita e sembra che l’ok dell’Agenzia europea per i medicinali potrebbe arrivare anche prima del 29 gennaio ma le consegne iniziali del vaccino all’Ue saranno inferiori agli obiettivi prestabiliti a causa di un problema tecnico della produzione.
Al momento il calo di consegne di fiale da parte della Pfizer per la prossima settimana sarà del -20%, ma la macchina organizzativa non può fermarsi e il Commissario per l’Emergenza Arcuri ha pubblicato il bando che prevede la realizzazione delle prime 21 primule, i centri dove verrà fatta la vaccinazione di massa: a Palermo è stata scelta la Fiera del Mediterraneo.
In Sicilia la mancanza di dosi Pfizer ha fatto slittare la campagna over 80 che era stata avviata, ma poi è arrivato lo stop perché le dosi rimaste bastano solo per i richiami.
Ma in merito ai richiami ieri L’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) ha dato indicazioni affinché chi ha contratto l’infezione da SARS-CoV-2 dopo la prima dose di vaccino, non riceva il richiamo: secondo l’Agenzia l’infezione stessa rappresenta un potente stimolo per il sistema immunitario che si somma a quello fornito dalla prima dose di vaccino.
Altra novità, se l’approvazione di AstraZeneca sarà condizionata all’esclusiva somministrazione per gli under 55, il Piano potrebbe subire uno cambiamento nella lista delle categoria con priorità e i più giovani potrebbero avere la precedenza per le inoculazioni.
Intanto però il Commissario Arcuri ha sottolineato come “La riduzione del 20% dei vaccini Pfizer della prossima settimana non sia una stima, ma una triste certezza”.
L’azienda sta lavorando per portare la produzione da 1,3 miliardi a 2 miliardi di dosi per il 2021, quindi 700 milioni in più di quelle previste inizialmente, a seguito della richiesta della Comunità Europea.
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