Campagna a rilento in Sicilia dopo il caos AstraZeneca: ai medici Pfizer e Moderna

Sono stati giorni convulsi sul piano della campagna vaccinale non solo in Sicilia ma in tutta Italia. Dopo la decisione di sospendere le vaccinazioni con AstraZeneca sia per la prima dose che per i richiami, tutte le regioni sono corse ai ripari per riorganizzare e studiare le prossime mosse al fine di scongiurare un rallentamento.

In Sicilia dopo il record di somministrazioni della scorsa settimana, sopra la media delle 45 mila somministrazioni giornaliere, domenica il dato è crollato a 35 mila dosi per poi risalire a 41 mila nella giornata di lunedì.

Anche il siero Johnson & Johnson sarà destinato solo a soggetti over 60: chi ha meno di 60 anni riceverà dunque solo Pfizer o Moderna, anche nel caso di un richiamo dopo una prima dose di AstraZeneca.

La Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, sulla base di studi clinici pubblicati nelle ultime settimane, a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale e un buon profilo di reattogenicità, ha deciso di approvare il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty o, per analogia, con il vaccino Moderna). 

Ma le perplessità sul mix vaccinale sono tante anche in Sicilia dove ieri in molti di sono rifiutati. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottolineato che “Il ‘crossing vaccinale’ è una cosa che la Germania fa da due mesi, che anche la Francia e la Spagna fanno da tempo: è una procedura che ha dato buoni risultati, non sono invenzioni, ma evidenze e studi scientifici. I vaccini sono la chiave per aprire una fase nuova”.

La Sicilia intanto ha deciso che anche i medici di famiglia saranno messi nelle condizioni di somministrare anche Pfizer/Moderna. Johnson & Johnson verrebbe “destinato” quasi esclusivamente alle campagne di vaccinazioni mirate o in contesti particolari, come ad esempio quelle già eseguite nelle isole minori.

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