Burruano, a due anni dalla scomparsa dell’attore una serata per ricordarlo
Ok Burruano faceva il cattivo nei film di mafia e lo faceva benissimo sia per il suo talento che per quel suo viso intenso, teatrale, segnato e vero.
Ma chi lo conosceva sa quanto altro sia stato Luigi Maria Burruano, classe ’48, era attore, regista, scrittore e poeta e nella sua lunga carriera ha calcato molti palcoscenici tra cabaret e teatro dialettale, ma non solo, ottenendo un grande successo di pubblico.
Era considerato uno dei migliori interpreti della “palermitudine”, per la sua capacità di identificarsi nel linguaggio e nei comportamenti dei quartieri popolari.
Ieri sera, a due anni esatti dalla sua scomparsa a Palermo, la famiglia lo ha voluto ricordare in luogo a lui caro, su un palco che aveva amato e avuto l’onore di calcare, quello del Real Teatro Bellini di Palermo.
La famiglia ha voluto radunare amici, familiari ed artisti per vivere attraverso immagini, musiche, racconti di vita professionale e, ancor più, privata di chi ha avuto la fortuna e il pregio di condividere brevi o lunghi periodi di lavoro ed amicizia in sua compagnia.
Presente alla serata la figlia Jasmine e numerosi familiari e amici di Burruano tra i quali gli attori Rosario Terranova e Vincenzo Palermo.
“Ci commuove ricordare Luigi da questo palco che ha calcato tantissime volte” ha dichiarato la regista Marina Paterna.
Burruano e il successo cinematografico
Al cinema esordisce nel 1970 con “L’amore coniugale” di Dacia Maraini, il successo però arrivò con la partecipazione alla serie televisiva La piovra nel 1997. Ha girato anche “Questo e quello” di Sergio Corbucci, “Pizza Connection” di Damiano Damiani, “Mery per sempre” e “Ragazzi fuori” di Marco Risi.
Nel 2001 ottiene una nomination al Nastro d’argento per l’interpretazione nel film “I cento passi” di Marco Tullio Giordana della parte di Luigi Impastato, padre di Peppino.