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Banksy a Palermo, dal 7 ottobre la grande mostra sugli animali

“Un favoloso bestiario di megafoni militanti che sbatte il mostro umano in prima pagina, ponendo il corpo peloso come fronte della dignità sociale, linea d’attacco che riconquista la città e la libertà di dire, fare, essere. Assieme a loro ritroviamo un alchemico serpente, diversi leopardi da quarto stato, un cane borghese ma anche una metaforica papera di gomma …”.[G.Marziani] L’inedito Palazzo Trinacria, a Palermo, racchiude una sorta di “Arca” contemporanea dove gli “animali” di Banksy troveranno ospitalità temporanea.

E’ questa una delle novità palermitane della mostra “Ritratto di ignoto. L’ artista chiamato Banksy”, che si apre al pubblico mercoledì 7 ottobre tra Palazzo Trinacria, appunto, e il Loggiato di San Bartolomeo che la ospiteranno fino al 17 gennaio. Cento e più pezzi originali del più iconico artista inglese contemporaneo, diversi inediti rispetto alle precedenti sedi di Genova e Ferrara: tra gli altri, “Football terrorist” (2001) straordinario stencil su tavola, parte di una collezione australiana, opera che segnò l’incontro tra Banksy e il Subcomandante Marcos. Ma anche quattro nuovi lavori mai esposti prima, tra cui “Kids on Guns“, celebre dipinto iconico in cui è di nuovo protagonista la bambina con il palloncino. E’ la prima volta che una mostra interamente dedicata a Banksy sbarca in Sicilia.

[Preview stampa: martedì 6 ottobre, alle 10. Vernissage ad inviti: martedì 6 ottobre ore 19. Loggiato San Bartolomeo/Palazzo Trinacria]

Curata da Stefano Antonelli, Gianluca Marziani e Acoris Andipa, prodotta e organizzata da MetaMorfosi Associazione Culturale, con il patrocinio del Comune di Palermo e della Città Metropolitana, “Ritratto di ignoto. L’artista chiamato Banksy, avvia una sinergia tra pubblico e privato tra due residenze storiche riconvertite in sedi espositive di arte contemporanea: le opere di Banksy, in prestito da importanti collezioni private, si divideranno tra l’ex lazzaretto, poi orfanotrofio, il Loggiato San Bartolomeo, sito satellite della Fondazione Sant’Elia; e Palazzo Trinacria della dinastia di armatori Barbaro il primo edificio palermitano nato come albergo, le cui stanze ospitarono Garibaldi e Tomasi di Lampedusa.

Non ci saranno solo le famose serigrafie che hanno fatto di Banksy un protagonista indiscusso dell’arte mondiale, ma anche dipinti unici, oggetti installativi, multipli e opere provenienti da Dismaland, tra cui il famoso Mickey Snake con Topolino inghiottito da un pitone. Sarà il cuore dell’inedita “arca” che nascerà a Palazzo Trinacria. Pensare Banksy come uno street artist tra gli street artist appare comunque riduttivo: arriva a Palermo un Banksy a tutto tondo, ricostruito come se fosse un solido autore classico, attraverso un percorso che ne analizza filologicamente la biografia, le opere, l’impatto dissacrante sull’ immaginario politico e sociale del nostro tempo.

In catalogo, tutte le opere della mostra e i saggi critici di Gianluca Marziani, Stefano Antonelli e Acoris Andipa.

La mostra su Banksy coinvolge la comunità di street artist palermitani che hanno letto, ciascuno a suo modo, l’immaginario pop dell’artista inglese, su supporti diversi – muri, lamiera, stickers, graffiti – e angoli differenti della Kalsa. Al progetto realizzato da Skip La Comune, firmato da Skip e Antonio Valguarnera, partecipano gli artisti Grafo, Fenix, Waka, Mr. Cens, Boink, Demetrio Digrado e Daniele Messineo. Un modo diverso per comunicare un progetto che, per scelta etica, non prevede merchandising.

L’artista conosciuto come Banksy non è in alcun modo coinvolto in questa mostra. Il materiale per questa esposizione proviene interamente da collezioni private. Per quanto riguarda l’artista, il suo ufficio è stato informato.

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Redazione

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