Bagheria ricorda le vittime della mafia: presenti anche le associazioni

La pioggia non ha fermato la voglia di ricordare, di fare memoria, di dare una testimonianza nella 26^ giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata dall’associazione Libera con il patrocinio del Comune di Bagheria.  Luogo rappresentativo ideale: piazza Vittime della mafia dove è presenta la targa commemorativa dedicata a Pietro Busetta, uno dei bagheresi caduti per mano mafiosa. 

Presenti alla celebrazione: rappresentanti delle Forze dell’Ordine, la Consulta giovanile di Bagheria, il Leo club, il Rotaract, i Lions, il Rotary Bagheria e il Centro Studi Pio La Torre, ed i vertici dell’amministrazione comunale con in testa il sindaco di Bagheria, Filippo Maria Tripoli, il vice sindaco Daniele Vella, l’assessore alla Legalità Maurizio Lo Galbo, il neo assessore Giuseppe Tripoli, il presidente del Consiglio comunale, Michele Sciortino, e per Libera Giovanni e Pietro Busetta, i presidenti delle commissioni consiliari Sparacino, Provino, Cannizzaro, Tripoli oltre a diversi consiglieri comunali. Rappresentato anche il Parlamento con l’onorevole Caterina Licatini.

Nella giornata che è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017, sono stati letti i 1031 nomi delle vittime innocenti delle mafie per far rivivere il ricordo di quegli uomini, quelle donne, bambini e bambine, esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche storie di vite di chi, suo malgrado, si è ritrovato nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri. 

Nelle più stretto rispetto del distanziamento e delle norme anti-covid si sono alternati al microfono prima della lettura dei nomi delle vittime il sindaco Tripoli che ha voluto sottolineare una piaga che è strettamente legata alla criminalità organizzata, la droga, nuovamente un grosso problema a Bagheria, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo; Giovanni Busetta, figlio della vittima innocente Pietro Busetta che ha evidenziato il grande lavoro che compiono ogni giorno le Forze dell’ordine e l’importanza di fare memoria e formazione nelle scuole.

A rappresentare con la sua voce le Forze dell’Ordine, e delle donne impegnate nella sicurezza del territorio,  il neo comandante della Polizia Municipale, Laura Picciurro, che ha portato la sua testimonianza di un corpo impegnato nella tutela dei cittadini e del territorio.

Intervenuto anche il vice-sindaco Daniele Vella che ha ricordato un successo importante: la condanna all’ergastolo del boss Nino Madonia; dopo 32 anni dall’omicidio del poliziotto Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, il gup di Palermo Alfredo Morvillo ha condannato all’ergastolo il boss Nino Madonia. La sentenza è giunta al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato. Agostino e la moglie vennero assassinati il 5 agosto del 1989.

“Oggi è una giornata importante, io sono convinto che della mafia bisogna parlarne e bisogna contrastarla» – dice l’assessore alla Legalità, Maurizio Lo Galbo – sono esempi importanti anche Giovanni Busetta per le giovani generazioni”. 

“Non ci si deve mai stancare di parlare di mafia, ma poi la parola deve lasciare spazio ai fatti» – ha detto il presidente del Consiglio comunale Michele Sciortino –  e in questa azione le Istituzioni devono dare il buon esempio”. 

Dopo la lettura dei 1031 uomini, donne e bambini caduti innocentemente per mano mafiosa hanno chiuso la manifestazione la deputata Caterina Licatini e Pietro Busetta, nipote dell’omonima vittima di mafia. “Bagheria, Castleldaccia, il circondario sono un territorio delicato, ricordare non basta dobbiamo agire – ha detto l’onorevole Caterina Licatini che ha puntato il suo intervento sulla necessità di utilizzare al meglio i beni confiscati alla mafia per restituirli all’uso della comunità, come è il caso del consultorio che dovrà essere trasferito in un bene confiscato alla mafia – dobbiamo riprenderci quel che ci è stato tolto” ha concluso Licatini.

A chiudere la giornata del ricordo Pietro Busetta: “oggi è la festa della vita, la vita senza la mafia, commemorare significa che abbiamo fatto memoria ma che dobbiamo far di tutto per  non piangere ancora vittime innocenti di mafia”.

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