BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – L’accordo sul sesto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia fatica a vedere la luce. Nè deve stupire: tocca direttamente le forniture di energia a cominciare dal petrolio e queto spiega la lentezza del processo decisionale. Annunciato il 4 maggio non è ancora riuscito a vedere la luce al tavolo del Consiglio europeo riunito oggi e domani. Se ne parlerà, probabilmente alla prossima riunione prevista per il 23 e 24 giugno.
Il meccanismo dell’unanimità ha mostrato tutti i suoi limiti. Basta il voto contrario di uno del 27 componenti della Ue per bloccare ogni decisione. Nè è bastato l’appello del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenuto al Consiglio europeo Nel suo intervento in videoconferenza, durato circa 10 minuti, Zelensky ha ricordato le forti perdite nel conflitto tra l’approvazione del quinto pacchetto e il sesto ancora in discussione e chiesto di “approvare le sanzioni il prima possibile”, senza entrare nel dettaglio delle misure. Ha fatto anche riferimento alla “situazione molto critica” nel Donbass e ha ringraziato i leader per il supporto ed espresso la necessità di ricevere altro sostegno.
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