VII Settimana delle Culture, grande affluenza di pubblico
VII Settimana delle Culture. Si è conclusa a Palermo l’edizione 2018 della Settimana delle Culture, inserita nel programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura.
Dal 12 al 20 maggio, con una ricca anteprima giorno 11, la “Settimana” ha proposto un cartellone di circa 150 eventi di alto valore culturale, realizzati grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, la Regione Siciliana, l’Università degli Studi di Palermo, la Città Metropolitana di Palermo, istituzioni pubbliche e private e all’adesione di numerosi altri partner. Anche quest’anno infatti sono stati molte le collaborazioni internazionali: Medio Oriente, Spagna, Inghilterra, Francia, Sudan, Bulgaria, Svizzera, ecc. Lingue e culture diverse hanno trovato a Palermo una perfetta armonia e la città si è confermata ideale crocevia per le molteplici comunità che si sono incontrate e arricchite vicendevolmente.
VII Settimana delle Culture: mostre di fotografia, scultura, pittura, libri d’artista e installazioni
Nell’anteprima di giorno 11 è stato presentato il progetto di restauro di Mauro Sebastianelli della Vittoria Alata, opera dello scultore palermitano Antonio Ugo trafugata e rinvenuta dalle Forze dell’Ordine brutalmente segata in tre pezzi, che entro il corrente anno verrà restituita alla città.
Numerose le mostre – fotografia, scultura, pittura, libri d’artista, installazioni – che hanno avuto luogo a Palazzo Sant’Elia e in altre prestigiose sedi espositive. In prosecuzione del progetto dello scorso anno sull’esposizione delle opere conservate nei deposi dei musei, si inseriscono le mostre al Museo Salinas e alla Galleria Abatellis. Quasi tutte le mostre proseguiranno ben oltre la chiusura della “Settimana”.
Due i convegni in più giornate: sulle borgate marinare da restituire alla città e il convegno internazionale su “Il ruolo dell’aristocrazia siciliana nel governo e nello sviluppo dell’Isola”. E, ancora, i Cantieri Culturali alla Zisa, polo in espansione di produzione culturale, sede di numerosi incontri e iniziative, e la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, suggestiva cornice a tre spettacoli di musica e danza molto applauditi dal numeroso pubblico intervenuto.
Migliaia le presenze del pubblico agli eventi
Palermo, i suoi cittadini e i suoi ospiti sono stati il cuore pulsante della “Settimana delle Culture”. Migliaia le presenze del pubblico agli eventi, molti gratuiti o con finalità benefiche, che hanno coinvolto centinaia di artisti, organizzatori, operai, tecnici e volontari distribuiti fra mostre, spettacoli teatrali e di danza, concerti, laboratori, presentazioni di libri, conferenze e dibattiti, visite guidate e passeggiate culturali, film, documentari e video installazioni, reading, esposizioni di lavori artigianali realizzati dal vivo e molte altre iniziative.
Un ricchissimo calendario di eventi, con la solita particolare attenzione ai diversamente abili e ai più giovani, che ha visto anche la nutrita partecipazione degli studenti del Liceo artistico statale Catalano, con il progetto di “Alternanza Scuola Lavoro”. Centodieci i luoghi pubblici o privati interessati dalla manifestazione, in tutta la città e oltre. Non tutte le iniziative, purtroppo, hanno trovato spazio quest’anno: dei circa 300 progetti autofinanziati che sono stati presentati, solamente 150 sono stati quelli selezionati.
Il prestigio della “Settimana delle Culture” è stato riconosciuto – come nelle scorse edizioni – dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, il quale, quale premio di rappresentanza, ha donato una medaglia alla settima edizione della manifestazione. Nella lettera allegata, fatta pervenire dal Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica a Gabriella Renier Filippone, presidente della Settimana delle Culture, il Capo dello Stato ha anche fatto giungere l’augurio per il successo dell’iniziativa.
La “Settimana delle Culture” è ideata e organizzata dall’omonima associazione presieduta da Gabriella Renier Filippone, ed è resa possibile grazie al lavoro a titolo gratuito di un direttivo composto da Gioacchino Barbera, Gaetano Basile, Giacomo Fanale, Fosca Miceli, Clara Monroy, Massimiliano Marafon Pecoraro e Maria Antonietta Spadaro, e alla collaborazione di numerosi esperti di settore.