Palermo, 19 nov. – La Dda di Caltanissetta ha chiuso le indagini sulla strage di via D’Amelio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e 5 agenti della scorta. I magistrati, con la chiusura delle indagini, hanno chiesto anche il rinvio a giudizio di sette indagati: il boss Salvatore Madonia, Vittorio Tutino, i pentiti Gaspare Spatuzza, Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Calogero Pulci e Francesco Andriotta. I boss mafiosi Salvatore Madonia e Vittorio Tutino devono rispondere di strage, così come il collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza. Sono invece accusati di calunnia aggravata con l’aggravante di avere agevolato cosa nostra i pentiti di mafia Vincenzo Scarantino, Salvatore Candura, Calogero Pulci e Francesco Andriotta. La Procura nissena ha, invece, chiesto l’archiviazione per Maurizio Costa, un meccanico accusato di avere eseguito un intervento sulla Fiat 126 che poi venne usata per autobomba il 19 luglio 1992 in via d’Amelio. “Nella nuova indagine per la strage di via d’Amelio abbiamo fatto miracoli investigativi” ha detto il procuratore capo di Caltanissetta Sergio Lari. “Per un colossale errore giudiziario – prosegue Lari che coordina il pool antimafia – furono condannate otto persone che l’anno scorso sono state scarcerate. In questi ultimi periodi si sono fatti passi avanti da gigante”.
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