Sono trascorsi 25 anni dal giorno della strage di Via d’Amelio, in cui perse la vita il giudice Borsellino. Un triste anniversario per la nazione, la cui memoria, però, è ancora pulsante nelle coscienze civiche dei cittadini e, in particolar modo, nelle coscienze dei palermitani. In molti, ieri, hanno partecipato attivamente e con fortissima commozione alle manifestazioni organizzate in memoria del giudice assassinato dalla mafia.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presieduto il Plenum del Csm che si è riunito ieri, per commemorare la morte di Borsellino. L’incontro è stato l’occasione per presentare la raccolta dei documenti, che riguardano il giudice Borsellino, da cui il Csm ha deciso di rimuovere il segreto di Stato. Sergio Mattarella ha dichiarato: “La tragica morte di Paolo Borsellino, insieme a coloro che lo scortavano con affetto, deve ancora avere una definitiva parola di giustizia. Troppe sono state le incertezze e gli errori che hanno accompagnato il cammino nella ricerca della verità sulla strage di Via D’Amelio.” ” Ricordare Paolo Borsellino – ha aggiunto – vuol dire fare memoria di come egli visse, interpretò e svolse il suo ruolo di magistrato, costantemente impegnato nella sua terra d’origine per l’affermazione della legalità, con rigore e con determinazione, sempre con noncuranza riguardo alla visibilità per l’attività svolta.”
Presente al Plenum del Csm anche Lucia Borsellino, figlia del magistrato. “Abbiamo constatato che la verità non è stata pienamente trovata e che giustizia non è stata fatta dopo 25 anni. Chiedo di fronte a questo altissimo contesto istituzionale che, a fronte delle anomalie emerse e riconducibili verosimilmente al comportamento di uomini delle istituzioni, si intraprendano iniziative necessarie per fare luce e chiarezza su quello che accadde veramente nel corso delle indagini che precedettero i processi Borsellino 1 e Borsellino bis.”
Proprio ieri la commissione parlamentare antimafia, guidata dalla presidente Rosi Bindi, ha ascoltato Fiammetta Borsellino, la figlia di Paolo e il superstite della strage, Antonino Vullo. La figlia del giudice, ieri, ha dichiarato: “Chiedo scusa, anche pubblicamente e anche per conto di chi non l’ha fatto e avrebbe dovuto, per uno dei più colossali errori giudiziari commessi. Chiedo scusa a innocenti che sono stati condannati all’ergastolo”. Molti sono stati, negli anni, i depistaggi fatti alle indagini. “Sono stati buttati via 25 anni, anni di pentiti costruiti con lusinghe o torture”, ha aggiunto.
La mattinata di commemorazioni è proseguita. Dalle 10 alle 12, via D’Amelio è stata il teatro in cui hanno preso forma laboratori creativi per bambini, organizzati affinché la memoria della strage continui a muovere le giovani coscienze
In onore del giudice, è stata anche organizzata, per la prima volta, una ciclostaffeta, partita da Bollate, in provincia di Milano, circa tre settimane fa. La memoria di Borsellino ha attraversato 40 città della penisola. “Da Bollate a Palermo abbiamo portato in bici un’agenda rossa, vuota, che abbiamo riempito lungo il nostro viaggio a pedali con i nomi della gente comune incontrata”, spiega Walter Palagonia, presidente de L’Orablù, l’Associazione organizzatrice dell’evento. A sostenere il progetto, tra gli altri, anche Radio popolare di Milano, Fiab – Federazione italiana amici della bicicletta e il Movimento delle Agende rosse.
La ministra dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Valeria Fedeli, poi, ha visitato il quartiere dello Zen, in cui, negli scorsi giorni, si sono verificati i noti atti di vandalismo che hanno distrutto il busto della statua di Giovanni Falcone.
Dopo aver visto il documentario realizzato dall’ANSA, in collaborazione con il Miur, ha dichiarato: “Apprezzo questo documentario su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, perché va raccontata la storia delle persone, di cosa facevano da vive. Solo così si costruisce cultura. Lo faremo girare per le scuole”.
Nel pomeriggio, infine, la Questura ha ricordato le vittime con una messa in Cattedrale, officiata da Don Luigi Ciotti, e, nel chiostro della Questura, è stato organizzato un importante evento di dialogo e confronto: “Palermo, città normale”. Hanno partecipato lo scrittore Marco Malvaldi, i giornalisti Giovanni Bianconi e Salvo Palazzolo.
In serata si è svolta la tradizionale fiaccolata partita alle 20.30 da piazza Vittorio Veneto che ha attraversato attraversando via Libertà, via Autonomia Siciliana, fino ad arrivare in via D’Amelio.
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