Variante inglese in Sicilia, riscontrati 80 casi: 20 a Palermo

Crescono i casi di vaiante inglese accertati nell’Isola. Ieri ne sono stati isolati venti a Palermo, individuati con sequenziamento genetico effettuato al Centro regionale qualità dei laboratori (Crq), e 4 tra i pazienti Covid dell’ospedale Garibaldi di Catania, dopo l’analisi molecolare eseguita dal laboratorio del Policlinico Rodolico.

Il primo caso diagnosticato in Sicilia è stato un passeggero proveniente da Londra atterrato all’aeroporto Falcone e Borsellino: sono 4 i laboratori di riferimento regionale in grado di sequenziare il virus (due a Palermo, uno a Catania e l’altro a Messina)

Al momento sono emersi 83 soggetti contagiati dalla mutazione inglese di cui 79 individuati al Crq e all’Istituto zooprofilattico di Palermo, e tra questi risultano 53 residenti nel Siracusano.

La maggior parte delle infezioni sarà comunicata in queste ore all’Istituto superiore di sanità, che dall’8 febbraio ha avviato un’indagine periodica sulla diffusione del ceppo inglese in Italia. Fino all’11 febbraio, dalla Sicilia erano stati trasmessi a Roma solo 6 casi su un campione di circa 300 tamponi molecolari «sospetti».

I quattro casi all’Ospedale Garibaldi di Catania

Sono 4 i casi positivi alla variante inglese del Covid individuati e isolati presso l’ospedale Garibaldi di Catania. Bruno Cacopardo, direttore dell’Uoc di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera sottolinea che “la variante del virus comporta un lieve impatto epidemiologico e clinico traducendosi in una maggiore contagiosità mantenendo comunque una medesima intensità di sintomatologia rispetto al ceppo ordinario” ma “la situazione relativa all’ospedale Garibaldi, in particolare, è assolutamente sotto controllo grazie alla completa collaborazione di tutti i professionisti dell’Azienda”.

“I pazienti in questione sono in isolamento presso la struttura di biocontenimento del reparto di malattie infettive del nosocomio catanese e vengono trattati secondo le più recenti indicazioni di contrasto alla diffusione del virus”.

LEGGI ANCHE

CORONAVIRUS DATI SABATO 13 FEBBRAIO