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Valentina Palmeri (M5S): ”Ci battiamo per l’acqua pubblica”

Valentina Palmeri fa parte della IV Commissione Ambiente e territorio dell’Ars e coordina la sotto-commissione dedicata al Servizio idrico. L’obiettivo che si pone il M5S siciliano è quello di ri-pubblicizzare l’acqua dei siciliani. Tutti gli enti privati che per ora gestiscono ancora l’approvvigionamento idrico dovrebbero cedere alla Regione impianti e strutture.

A che punto è arrivato il lavoro della Sottocommissione dedicata al servizio idrico siciliano?

“Ci stiamo occupando della legge che regolamenterà la gestione dell’acqua in Sicilia. Abbiamo incontrato i vari presidenti degli Ato di tutta la regione, l’Anci Sicilia e i vari enti che hanno in mano attualmente la gestione dell’acqua, come Amap e Siciliacque. L’ultimo incontro della sotto-commissione si chiuderà martedì prossimo”.

Possiamo fare il punto sul progetto di rendere definitivamente l’acqua un bene pubblico anche in Sicilia? Quali sono le reazioni degli enti privati che ancora gestiscono le reti idriche della regione?

“I gestori privati dal canto loro sostengono di aver migliorato le reti di approvvigionamenti idrici, fognari e le infrastrutture in generale. Mentre i cittadini sollevano diverse problematiche come il raddoppiamento delle tariffe e la mancanza di miglioramenti nelle infrastrutture. A fronte dell’aumento generalizzato delle tariffe legate al servizio di erogazione dell’acqua i cittadini hanno riscontrato un aumento dei servizi ma solo costi elevati”.

Quali sono i prossimi passi per rendere l’acqua veramente pubblica?

“Finora abbiamo verificato che la gestione dell’acqua da parte di enti privati è stata fallimentare. Noi ci batteremo fino in fondo per far diventare l’acqua un bene pubblico. Il M5S non permetterà mai che la gestione dell’acqua vada in mano a Spa anche nella gestione locale, perché questi enti non permetterebbero la partecipazione dei cittadini nell’amministrazione della cosa pubblica. Il governo regionale dovrebbe dare la priorità all’approvvigionamento idrico da parte dei cittadini, piuttosto che lasciare spazio alle cosiddette ‘multinazionali dell’acqua’. Secondo noi si dovrebbero portare una serie di tavoli con tutte le società private che gestiscono attualmente l’approvvigionamento idrico dei siciliani. Lo scioglimento dei contratti con tutti questi enti potrebbe essere molto oneroso per la Regione. In alcune situazioni in cui l’ente che gestisce il servizio idrico è insolvente nei confronti della Regione sarà più facile lo scioglimento del contratto. Là dove non ci siano morosità cercheremo di trovare altre soluzioni. Già all’interno dell’Assessorato all’Energia si stanno facendo dei tavoli di studio per dirimere la materia”.

Il governo Crocetta ha sposato a pieno il progetto del M5S di ri-pubblicizzazione dell’acqua in Sicilia?

“In linea  di principio sembrerebbe che il Governatore sposi il nostro progetto. Però ancora non abbiamo avuto un momento d’incontro per scambiarci idee e soluzioni per rendere possibile il progetto. Entro il 30 maggio presenteremo gli emendamenti. A giugno questi saranno discussi in IV Commissione Ambiente, poi passeranno alla Commissione Bilancio e infine arriveranno in aula  essere votati da tutti”.

Ci sono preoccupazioni che qualche gruppo parlamentare all’Ars prenda le difese dei gestori privati dell’acqua?

“Il timore c’è, perché è capitato anche lo scorso anno che venivano presentati emendamenti con ‘alcune paroline magiche’  che premettevano l’ingresso delle Spa per la gestione del servizio idrico siciliano. Dobbiamo vigilare sull’esatta formulazione degli emendamenti in aula perché potrebbero nascondersi degli interessi privatistici. Ma il M5S farà una battaglia aperta per ri-pubblicizzare l’acqua. Per noi è un problema prioritario. La gestione dell’acqua dovrebbe ritornare alla Regione Sicilia, insieme agli impianti e alla rete idrica che sono attualmente ancora in mano ai gestori privati”.

 

Silvia Iacono

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