Vaccini in Sicilia, grossa consegna a febbraio: continuano i richiami
Tra ritardi, furbetti e preoccupazione continua la campagna vaccinale in Sicilia. Partendo dai dati pubblicati dalla Fondazione Gimbe, emerge che in Sicilia sono 3.717 le dosi di vaccino consegnate per 100.000 abitanti (media Italia 3.567); lo 0,58% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale (media Italia 0,45%).
Numeri che parlano di una campagna che prosegue, pur tra le mille difficoltà, nonostante i ritardi dovuti alla riduzione delle consegne. In Sicilia oltre ai vaccini Pfizer sono disponibili da oggi anche le dosi di Moderna.
Ma l’assessore Razza continua sulla strada della prudenza assoluta: “Non mi fido che tutto quello che ci viene promesso come consegna venga poi realizzato, e non posso permettere che chi ha ricevuto la prima dose non possa ricevere la seconda dose. Abbiamo quindi fatto una scorta di magazzino più consistente”.
Una grossa consegna Pfizer a febbraio
La buona notizia è che già dalla prossima settimana si attende dalla Pfizer una consegna importante, da quel momento si darà un’accelerazione soprattutto con gli over 80.
Tiene banco ancora la vicenda dei furbetti del vaccino in Sicilia, che risulta la regione con il maggior numero di furbetti smascherati e il governatore della Sicilia Nello Musumeci sceglie di intervenire manifestando la volontà di non effettuare il richiamo perché si diventerebbe “complici” di quei soggetti che hanno eluso liste e i turni.
Sono 20 i casi di somministrazione non dovuta a Petralia (su 1200) “abbiamo identificato ogni persona, si era parlato di oltre 300 casi”. “Un fatto grave”, sottolinea l’assessore Razza, “ma che ci permette di portare le cose nella giusta dimensione. Chi pensa di fare il furbo deve sapere che saremo inflessibili”.
L’Asp di Trapani ha avviato intanto un’indagine interna per i vaccini somministrati a non aventi diritto. Presso l’ospedale di Salemi il siero è stato somministrato a categorie non a rischio, quasi tutti residenti nella vicina Gibellina: si tratterebbe di dipendenti comunali, vigili urbani, insegnanti e conoscenti. I carabinieri del Nas hanno scoperto che su 546 vaccinazioni, oltre 150 sono sospette.
Ancora incandescente intanto l’atmosfera tra l’Ue e la casa farmaceutica AstraZeneca dopo l’annuncio di ritardi delle consegne, che toglieranno ai cittadini europei ben tre quarti delle dosi pre-acquistate: Bruxelles ha fatto partire le ispezioni negli stabilimenti AstraZeneca in Belgio, quelli nei quali l’azienda lamenta i presunti ritardi nella produzione, per verificare se le affermazioni sono fondate.
Non è inoltre ancora chiaro a chi potrà essere somministrato il vaccino AstraZeneca. La Germania lo raccomanda solo per le persone di età compresa tra 18 e 64 anni.
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