La lotta contro il virus passa da un’efficace campagna vaccinale ma anche dal mantenimento di comportamenti che limitino la sua circolazione.
E’ questa in poche parole l’esortazione di medici ed esperti e di quanti lavorano per accelerare e garantire una campagna di vaccinazione di massa che scongiuri l’ennesima impennata di contagi .
I numeri in Sicilia sono tendenzialmente stabili, ieri sono stati registrati 474 contagi in più e per la prima volta sono scesi sotto i 20 i decessi: scendono anche i ricoveri e questo è un segnale positivo.
Ma, c’è sempre un ma. Il bel tempo e la collocazione in zona gialla della regione invoglia la gente ad uscire ed incontrarsi in ogni modo possibile e questo fa temere per un incremento improvviso.
La Regione si sta muovendo bene sull’organizzazione della campagna così detta “di massa”. Potrà essere operativo da domani il primo hub vaccinale della Sicilia alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. Progettato e realizzato dal Dipartimento della Protezione civile su Input del Presidente della Regione e dell’Assessore alla Salute.
Sarà gestito dal Commissario Covid di Palermo. In 5.000 mq comprende 120 postazioni oltre a spazi per attesa, registrazione e anamnesi e consentirà circa fino a 8.000 vaccinazioni al giorno e sarà completato in tempo record lunedì. Ieri sono partiti i lavori per il secondo Hub vaccinale a Catania. Martedì avvio dei lavori degli altri Hub nelle restanti province.
All’interno della struttura lavoreranno quaranta medici, trenta infermieri e sessanta amministrativi “ma probabilmente saranno predi- sposti anche dei turni notturni”, ha aggiunto Costa.
Partita ieri intanto la vaccinazione degli over 80 in tutta le province: “Gli ultraottantenni ricoverati saranno vaccinati direttamente in ospedale” annuncia il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Renato Costa, che ha dato disposizione alle strutture sanitarie di somministrare la prima dose del vaccino agli over 80 che si trovano già in corsia: “In questo modo – ha sottolineato Costa – si riducono i tempi e si offre un ulteriore servizio a quegli anziani che non possono muoversi”.
Ma la brutta notizia viene dalle forniture del vaccino della casa farmaceutica AstraZeneca che ieri a ha deciso un ulteriore taglio delle sue forniture all’Italia: questa settimana saranno consegnate dosi con una decurtazione tra il 10 e il 15%, secondo quanto comunicato a varie regioni. Invece di 566 mila fiale ne vengono recapitate 506 mila.
Uno stop che si aggiunge a quello di Moderna giorni fa (ma su quantità molto minori) e prima di Pfizer, e che riapre il dibattito sull’autonomia di acquisto delle Regioni. Si guarda anche a est con la possibilità di acquistare anche il russo Sputnik per il quale si attende comunque l’ok dell’Ema.
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