PALERMO – Nuova vita per gli arredi di Ernesto Basile. Mobili in alcuni casi ormai perduti, a distanza di un secolo (e oltre), sono stati ricostruiti dagli allievi del laboratorio di Disegno industriale del Corso di Studi in Architettura con i materiali e le tecnologie dei giorni nostri.
“Pezzi” di storia Liberty che presto saranno esportati negli Emirati Arabi e in Russia. Al mercato estero verrà proposto un catalogo con 20 modelli delle collezioni più significative (“Torino”, “Carretto siciliano”, “Crostacei”), frutto di un lavoro triennale fatto dagli studenti coordinati dal professor Dario Russo, con la collaborazione del mobilificio palermitano Caruso Handmade.
Un’operazione non solo tecnica ma soprattutto culturale, che culminerà il 20 ottobre in una mostra-esposizione allo Steri. “Noi figli non responsabili del ‘Sacco di Palermo’ – afferma Fabrizio Lanza, studente progettista che fa da tutor ai colleghi più giovani – vogliamo riappropriarci delle bellezze Liberty che per un motivo o l’altro non sono sopravvissute fino ai giorni nostri”.
In assenza dei prodotti e delle tavole di progettazione, gli allievi del laboratorio hanno letteralmente resuscitato gli arredi del Basile partendo dalle foto custodite nell’omonimo archivio. “Attraverso un non facile lavoro di rilievo dalle fotografie e successivamente di studio – aggiunge Lanza – è stato possibile progettare e portare in produzione i mobili. Non si tratta né di copie né di falsi, quanto piuttosto di una ricostruzione materiale e immateriale dei mobili. Un po’ come se Ernesto Basile li avesse progettati oggi e la Ducrot li avesse realizzati con gli strumenti di una fabbrica degli anni 2000”.
Una riconfigurazione in chiave moderna, senza però sacrificarne la riconoscibilità, che sta impegnando nove aspiranti designer nel completamento della collezione destinata al mercato estero. A commercializzare e, prim’ancora a produrre gli arredi, sarà Caruso Handmade, che ha ottenuto dall’Archivio Basile l’ok ad affiancare il proprio brand al nome dell’architetto simbolo della Palermo Liberty. L’azienda, che ha sottoscritto una convenzione con l’Università, riconoscerà a ogni allievo architetto una royalty su ogni “pezzo” venduto. “Al di là dell’aspetto economico – dice Francesco Di Venuta, rappresentante aziendale di Caruso Handmade – per gli studenti si tratta di un’occasione unica perché stanno toccando con mano ciò che significa lavorare in un’impresa: essere protagonisti attivi del ciclo produttivo li ha stimolati a dare il massimo”.
“Quest’operazione – conclude il professore Russo – è pensata in direzione commerciale verso i mercati esteri, facendo leva sulla prestigiosa opera di Ernesto Basile, 100% Made in Sicily, rivitalizzata in chiave attuale. Quel che vale la pena sottolineare è il valore culturale del progetto, che ha in sé un enorme appeal comunicativo. Ernesto Basile non è un architetto qualunque, ma è un simbolo culturale della nostra città: una Palermo colta, vivace e all’avanguardia. Partendo da queste radici culturali, sviluppiamo dunque una storia o, se vogliamo, un racconto (storytelling) grazie alla sinergia dell’Università di Palermo (ricerca scientifica), dell’Archivio Basile (tra i più ricchi d’Europa) e di Caruso Handmade. Un’avventura – tutta palermitana – che parte da lontano e guarda lontano, proiettandosi nel mondo”.
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