Tutta Italia in zona bianca, via le mascherine all’aperto: in Sicilia rallentano le vaccinazioni

A partire da lunedì 28 giugno, tutta l’Italia sarà zona bianca. Anche la Valle d’Aosta, ultima regione che era rimasta “colorata”, entra a far parte delle aree a basso rischio Covid. Lo ha stabilito un’ordinanza firmata dal ministro della Salute ROberto SPeranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 25 giugno.

“Con l’ordinanza che ho appena firmato – ha detto il ministro Speranza – tutta l’Italia sarà in zona bianca a partire da lunedì. É un risultato incoraggiante, ma servono ancora cautela e prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti. La battaglia non è ancora vinta”. Un risultato importante per il Paese nella ltta al Coronavirus, non solo da un punto di vista simbolico dopo lunghi mesi di chiusure. Sempre da domani inoltre, fatta salva la Campania dove la disposizione resta in vigore con un’ordinanza regionale, cade l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto.

I dati appaiono incoraggianti. Il bollettino del 26 giugno ha fatto segnare nel Paese 838 nuovi casi di Coronavirus e 40 decessi (-16 rispetto al 25 giugno), dei quali 20 relativi a un ricalcolo della Campania. Le dosi di vaccino somministrate a oggi sono oltre 48,7 milioni, mentre i cittadini che hanno ricevuto la seconda dose sono 17.284.028. Continua a migliorare la situazione negli ospedali: i ricoverati per Covid sono complessivamente 1.771 (-128 meno del 25 giugno), di cui 298 in terapia intensiva (-8). Le Regioni con il maggior numero di contagi sono la Campania (127), la Lombardia (115) e la Sicilia (111), mentre in Valle d’Aosta non è stato registrato alcun caso. Il tasso di positività, infine, è pari allo 0,4%.

Palermo ha conosciuto la sensazione di essere covid-free per un giorno. Dalle rilevazioni di ieri infatti non c’è stato nessun nuovo positivo al Covid-19 in città. Gli unici 2 nuovi positivi nell’intera provincia sono uno a San Giuseppe Jato e l’altro a Bagheria. In tutti gli altri comuni del Palermitano, nonostante i tamponi eseguiti, nessuno è risultato contagiato. 

“Non è mai stato rappresentato dal comitato tecnico scientifico nazionale il tema di mantenere la mascherina in Sicilia, non si è fatta differenza e sarebbe strano si facesse perché a quel punto dovremmo chiederci qual è la ragione per cui il Cts ha ritenuto superata la mascherina all’aperto . Ovviamente andremo vedendo quello che succede”. Lo ha detto l’assessore alla salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, a margine delle kermesse del governo regionale allo Spasimo.

“Quello che più mi preoccupa, e molti hanno osservato, è il ritardo sul contenimento delle varianti. Il mio appello è a proseguire a vaccinarsi perché quando arriva una variante come quella Delta l’argine maggiore è la vaccinazione” conclude Razza. 

In Sicilia la campagna vaccinale rallenta

Colpa forse della settimana di caldo torrido che sta attanagliando tutta l’Isola, la campagna vaccinale in Sicilia sta subendo una brusca frenata.

Oltre 300mila persone al di sopra dei 60 anni mancano all’appello e questa circostanza condanna l’Isola ad allontanare l’immunità di gregge che sarà raggiunta in ritardo rispetto alla data prevista dal governo nazionale.

La media settimanale delle somministrazioni si è abbassata dalle 52mila inoculazioni, registrate lo scorso 10 giugno, alle attuali 40mila: secondo gli algoritmi si arriverebbe così a domenica 3 ottobre, o al massimo all’indomani, per raggiungere un numero sufficiente di vaccinazioni per l’immunità di gregge.

Il rallentamento è evidente e anche preventivato, ma per limitare i danni nei prossimi giorni la Regione chiederà ai medici di famiglia le liste dei 300mila  over 60 non vaccinati per contattarli e provare a convincerli a ricevere le due dosi.

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