ROMA (ITALPRESS) – Rozzo, incolto, arrogante, sessista, per la stragrande maggioranza dei commentatori Donald Trump è il concentrato del peggio e la sua presidenza deve finire. Non c’è dubbio che gli anni del primo mandato della presidenza Trump siano stati vissuti sulle montagne russe, almeno nella percezione filtrata dai grandi media americani e internazionali. Sin dal giorno della sua inattesa elezione, per alcuni un autentico shock, il tycoon newyorkese è stato ferocemente contrastato, messo spesso alla berlina, costretto ad uno stato di rissa permanente, condizione che il diretto interessato non disdegna.
Esce l’8 settembre nelle librerie per la collana degli Oscar Mondadori (330 pagine, 16 euro), l’aggiornamento della biografia “Trump, un presidente contro tutti”, scritta da Gennaro Sangiuliano e già pubblicata con successo di vendite nella collana “Le scie”.
Da una parte una rappresentazione di una Casa Bianca in preda al caos permanente, all’improvvisazione e all’inadeguatezza, al pressapochismo, dove il governo della superpotenza del pianeta sarebbe affidato a decisioni istintive e urlate, poco ragionate. Dall’altra, una realtà assolutamente diversa, che parla con i dati estremamente positivi dell’economia, segnati da una crescita costante, a livelli impensabili per un sistema produttivo maturo, disoccupazione quasi inesistente, i record degli indici di Wall Street, una riforma fiscale che ha stimolato gli investimenti, dinamismo.
Un contesto a cui si aggiungono una serie di successi in politica internazionale: l’avvio della trattativa, sia pur altalenante con la Corea del Nord; l’uccisione del capo dell’Isis Al Baghdadi; l’aver costretto la Cina a trattare su relazioni commerciali più bilanciate ed eque; il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato di Israele e la presentazione di un concreto piano di pace.
Donald Trump viene dipinto come «l’uomo nero», eppure, per certi versi, interpreta meglio di chiunque altro il sogno americano. Nato nel Queens, il più popolato dei borough di New York, da padre di origine tedesca e madre scozzese, ha saputo costruire un impero economico, che la rivista Forbes stima in 4 miliardi di dollari e che spazia dall’immobiliare, ai casinò di Atlantic City, agli alberghi di Las Vegas e ad alcuni format televisivi di successo, a cominciare dal reality show “The Apprentice”.
È certamente un personaggio complesso, un Giano Bifronte, non un esempio di stile ma nella sua biografia ci sono tratti sorprendenti che non sono stati raccontati perché non erano coerenti con l’abito che gli era stato cucito addosso.
(ITALPRESS).
sat/com
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