Truffa e falso per aggirare le interdittive antimafia: 13 arresti
La guardia di finanza della tenenza di Nicosia, del Comando provinciale di Enna e di altri comandi siciliani su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Caltanissetta ha eseguito tredici arresti: per sette persone è scattata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere: fra loro un avvocato del foro di Catania e l’ex direttore dell’Azienda speciale Silvo Pastorale di Troina. Per gli altri sei sono stati disposti invece gli arresti domiciliari.
L’operazione è stata avviata nel 2020 nell’ambito delle frodi alla Politica agricola comune (Pac), la misura europea a sostegno del settore. Nonostante fossero destinatari di interdittiva antimafia, secondo l’accusa erano riusciti ad accedere ai contributi per l’agricoltura.
I reati contestati sono: interposizione fittizia, truffa, falso, reimpiego di capitali illeciti, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché illeciti previsti dal decreto legislativo 231/2001 in tema di responsabilità degli enti. Tutti questi delitti, precisa una nota della Dda di Caltanissetta, sono di competenza della Procura ordinaria e sono stati commessi nei territori di Centuripe, Regalbuto, Troina, Adrano, Catania e Randazzo. Sequestrate anche somme di denaro, due società e altrettanti complessi aziendali per un valore di tre milioni di euro. Ad altre due società è stata applicata la misura dell’interdizione dall’esercizio dell’attività.
Per eludere il codice antimafia, l’importo dei contratti per l’acquisizione dei terreni sarebbe stato frazionato, così da non superare la soglia di 150.000 euro, oltre la quale era obbligatorio per la pubblica amministrazione richiedere l’informativa antimafia.