PARIGI (FRANCIA) Erling Haaland può attendere, il migliore è ancora una volta Lionel Messi. Nessuna sorpresa sul palco del Theatre du Chatelet di Parigi dove il fuoriclasse argentino arricchisce la sua personale collezione ricevendo l’ottavo Pallone d’Oro della carriera. Un successo annunciato: come già avvenuto nella passata edizione vinta da Karim Benzema, il prestigioso riconoscimento assegnato da “France Football” non tiene più conto dell’anno solare ma della stagione, in questo caso la 2022-23, e la vittoria del Mondiale non poteva non fare la differenza. Anche perchè era l’ultimo cruccio della strepitosa carriera della Pulga, leader assoluto lo scorso anno in Qatar dove con 7 gol, compresi i due della finale vinta ai rigori sulla Francia, si è finalmente tolto dalle spalle quell’ingombrante paragone con Diego Armando Maradona che lo aveva sempre accompagnato. Dopo la Coppa America vinta nel 2021, Messi ha così definitivamente saldato il suo debito col calcio argentino e poco importa se il resto della stagione al Psg sia stato tutt’altro che indimenticabile prima dell’esilio dorato nella Mls. “Tutti i Palloni d’oro che ho conquistato sono speciali – ha dichiarato Messi -, ma questo conta davvero tanto perchè arrivato nell’anno della vittoria del Mondiale. Portare in Argentina la Coppa del Mondo era da sempre il mio sogno”. “Non voglio poi dimenticarmi di Haaland e Mbappè – ha proseguito riferendosi ai due rivali finiti sul podio -, che hanno fatto una stagione incredibile. Sicuramente entrambi nei prossimi anni si porteranno a casa questo premio. Nel panorama mondiale sono tanti i giovani di classe che in futuro ci porteranno grande qualità e un grande calcio”. Dal fuoriclasse argentino anche un pensiero a Maradona, che nello stesso giorno del suo ottavo Pallone d’Oro avrebbe compiuto 63 anni: “Lo ringrazio, non c’è posto migliore per augurargli buon compleanno”.
Poco da dire, insomma, su questo trionfo di Messi, che arriva fra l’altro nell’anno in cui – per la prima volta dal 2003 – l’eterno rivale Cristiano Ronaldo non figurava nemmeno fra i 30 candidati. L’unico che sulla carta avrebbe potuto contendere il premio a Messi era Haaland, trascinatore del Manchester City versione triplete della scorsa stagione, ma lo scarso impatto in semifinali e finale di Champions hanno probabilmente influenzato la votazione. Avrà tempo comunque per rifarsi il norvegese vista la giovane età (23 anni appena), destinato a rivaleggiare con Kylian Mbappè negli anni a venire. Unico italiano in corsa nella lista dei 30, Nicolò Barella si è piazzato 27^, a tenere alti i colori della Serie A c’erano anche Lautaro Martinez (ventesimo dopo una stagione che lo ha visto vincere il Mondiale e arrivare in finale di Champions), Osimhen (8°) e Kvaratskhelia (17°). Fra le donne il Pallone d’Oro è invece andato a Aitana Bonmatì del Barcellona, Bellingham si assicura il trofeo Kopa come miglior under-21 mentre il trofeo Yashin come miglior portier è andato a Emiliano Martinez. Fra le squadre, premiate il Manchester City fra gli uomini e il Barcellona fra le donne.
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