Tribunale Permanente dei Popoli. Orlando: “Europa Irresponsabile”
Tribunale Permanente dei Popoli. E’ stato convocato a Palermo, in occasione della ricorrenza della data di approvazione (18.12.1990) da parte delle Nazioni Unite della Convenzione per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori migranti e della loro famiglie, il Tribunale Permanente dei Popoli. Questa prima sessione è dedicata alla violazione del diritto di migranti e dei rifugiati che attraversano il Mediterraneo, confine meridionale dell’Europa, ridotto a cimitero degli orrori.
La seconda sessione, invece, si terrà a Parigi il 4 e 5 gennaio 2018 e avrà ad oggetto le frontiere interne dell’Unione europea, con le connesse politiche e prassi di chiusura dei vari Stati membri. Nel corso del dibattimento, che oggi si è tenuto nel Plesso Didattico Bernardo Albanese, in Piazza Napoleone Colajanni, è intervenuto, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando.
Tribunale Permanente dei Popoli: la “Carta di Palermo” contro il permesso di soggiorno
“Da anni la Città di Palermo parla di violazione dei diritti umani e del diritto alla mobilità internazionale come diritto umano inalienabile – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando, dando il proprio benvenuto ai partecipanti ai lavori del Tribunale -. Da anni, con la Carta di Palermo denunciamo il permesso di soggiorno, che costituisce la nuova tortura e la nuova pena di morte, e il genocidio che si sta consumando sulle coste del Mediterraneo per responsabilità dell’Europa e degli Stati europei.
Ribadisco ancora una volta che i migranti sono persone, sono esseri umani titolari di diritti e come tali devono poter scegliere il luogo dove vivere e morire e devono poter accedere a quelle misure previste dalla legislazione europea per i richiedenti asilo. Come mai ai migranti non è consentito di arrivare in Europa in maniera legale? Perché li si costringe a pagare bande di criminali, mercanti di morte, per ottenere un diritto che voi, paesi europei, riconoscete? E’ come dire a qualcuno ‘hai il diritto di difenderti, ma per andare davanti alla Corte devi farti accompagnare da un boss mafioso’.
Quello che l’Europa sta facendo è irresponsabile e criminogeno – ha continuato Orlando – poiché alimenta un sistema criminale organizzato che ho denunciato al Tribunale dell’Aia e alla Procura nazionale antimafia, altre che al Procuratore della Repubblica di Roma, competente per reati commessi all’estero. Palermo è la città dell’accoglienza – ha concluso il sindaco – e non accetterà in nessun modo di trovarsi sul banco degli imputati nel processo sul genocidio che si sta consumando nel Mediterraneo”.
Il Tribunale Permanente dei Popoli
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) è una istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso, come strumento di visibilità e presa di parola per quei popoli vittime di violazioni dei diritti fondamentali enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli (Algeri, 1976), marginalizzati dal diritto internazionale, che con i suoi esperti da tutto il mondo esaminando cause e modalità di tali violazioni, denuncia all’opinione pubblica mondiale i loro autori, intervenendo laddove “le legislazioni nazionali ed internazionali non difendono il diritto dei popoli”.
Promuove il rispetto universale ed effettivo dei diritti fondamentali dei popoli, prendendo in esame casi di violazione grave e sistematica dei diritti umani commesse dagli Stati, da autorità non statali, da gruppi o organizzazioni private. Il TPP si pronuncia su crimini di Stato, crimini contro la pace e l’umanità, crimini di genocidio, sulle violazioni gravi e sistematiche dei diritti e delle libertà degli individui, dei popoli e delle minoranze.
La principale funzione del Tribunale è quella sussidiaria, poiché agisce in assenza di una giurisdizione internazionale competente a pronunciarsi sui casi di giustizia dei popoli. Nelle sue Sentenze, il Tribunale non si limita ad applicare le norme esistenti, ma mette in evidenza lacune o limiti del sistema internazionale di tutela dei diritti umani per indicarne linee di sviluppo.