Tonnellate di spazzatura non raccolta per strada a Palermo e mentre si assiste al consueto rimpallo di responsabilità la città (ma anche la provincia) affronta l’emergenza nell’emergenza.
Ieri a Bellolampo è stata liberata l’area di lavoro dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, si siano lavorate 750 tonnellate di materiale, 200 tonnellate sono state trasferite a Gela e 250 tonnellate tolte dal piazzale garantendo così uno spazio di manovra agevole ai mezzi.
Il sindaco da canto suo ha bacchetto il presidente della Rap, Giuseppe Norata, per le sue dichiarazioni dure nei confronti dell’assessore regionale Pierobon che sostanzialmente crocifiggeva l’azienda alle sue responsabilità.
Sembra barcollare a questo punto la permanenza di un rapporto di fiducia fra il sindaco e il vertice dell’azienda di igiene ambientale.
Ma il presidente Norata insiste: “Abbiamo un Tmb mobile con le autorizzazioni a lavorare che sono scadute. Potrebbe trattare circa 500 tonnellate al giorno. Bene, si è scelto di percorrere per le autorizzazioni la strada più lunga chiedendo la cosiddetta Via-Vas”.
L’unica cosa certa è che al momento resteranno in strada ogni giorno 400 tonnellate di spazzatura.
Ma scende in campo la Regione e istituisce una commissione d’inchiesta e di verifica della regolarità delle autorizzazioni degli impianti di rifiuti in Sicilia.
È quanto prevede un decreto predisposto nelle scorse settimane e adesso alla firma dell’assessore regionale all’Energia, Alberto Pierobon.
Il provvedimento consentirà inoltre di scongiurare il ripetersi di situazioni di disagio legate alla chiusura di impianti, come avvenuto in questi giorni.
L’Autorità ambientale, infatti, esaminando la richiesta di ampliamento di una ditta di Alcamo, ha rilevato la mancanza di documentazione in un’autorizzazione che era stata rilasciata nel 2017.
La commissione ispettiva, formata da dipendenti dell’amministrazione regionale, sarà a costo zero e passerà ai raggi X tutte i provvedimenti autorizzativi inerenti le discariche e gli impianti intermedi per evitare che in futuro possano ripetersi simili situazioni creando gravi disagi al settore.
La chiusura della struttura di Alcamo ha interessato 38 Comuni, di cui una ventina ha prontamente trovato sistemazione presso altri impianti dell’Isola. Per altri 17 si attende l’esito di alcune procedure autorizzative di vari rami dell’amministrazione nei confronti di altri impianti.
Nel frattempo sono stati autorizzati dei conferimenti straordinari per consentire di smaltire parte dei rifiuti accumulati.
Per fare il punto sulle procedure, il presidente della Regione Nello Musumeci ha convocato per stamane a Palazzo Orleans un vertice di tutti i dipartimenti regionali interessati per un confronto pratico e rapido sull’iter in corso.
“Anche oggi abbiamo proseguito il lavoro per superare le criticità che si sono presentate – dice l’assessore Pierobon – stiamo proseguendo il percorso quotidiano per l’apertura dei nuovi impianti pubblici che sono in cantiere e che eviteranno il ripetersi di queste crisi. Vero è che i tempi di realizzazione sono sempre lunghi, ma il percorso tracciato nel Piano rifiuti, ormai giunto al traguardo, è molto chiaro. Più differenziata, priorità al pubblico, gestioni efficienti e non si escludono altre soluzioni. L’Isola è al primo posto in Italia per incremento della carta raccolta e seconda per la plastica, e in due anni sono state recuperate e non destinate allo smaltimento oltre 280 mila tonnellate di rifiuti. I cittadini hanno dimostrato di essere virtuosi nella raccolta e meritano politiche ambientali efficienti”.
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