“The resurrection”, la rinascita di Palermo raccontata dal Guardian

Ogni città, ad un certo punto della sua storia, raggiunge un punto di non ritorno. Per Palermo, è stato un pomeriggio torrido nel luglio 1992“.

Inizia così il lungo articolo apparso questa mattina su The Guardian, a firma di Lorenzo Tondo, dal titolo “The resurrection of Palermo: how the mafia battlefield became a cultural capital“. Perchè Palermo Capitale della Cultura lo è diventata davvero, riuscendo, come racconta ampiamente Tondo, a risollevarsi e a togliersi di dosso quell’etichetta di città della mafia, seppellita da chili di tritolo, pesanti tanto quanto l’omertà che avevano ucciso Falcone e Borsellino ancor prima degli attentati. E prima ancora Dalla Chiesa, Chinnici e tanti altri servitori di quello Stato, che si rivelò profondamente corrotto e contiguo a quel marciume chiamato “Mafia”, che nelle aule di tribunale e nei salotti della Palermo Bene si vestiva di bianco, come i colletti di quegli imprenditori pronti sempre a dare una sciacquata ai guadagni dei boss, intrisi del sangue delle centinaia di vittime innocenti, di cui ci ricordiamo nelle giornate della “memoria”.

Da quel tragico 1992, Palermo è passata dall’essere Capitale della Mafia a Capitale della Cultura. Un processo lungo, per nulla concluso, e che deve fare i conti, come ricorda Tondo, con le profonde ferite che ancora lacerano questa città. Alcune di queste sono visibili nello scempio operato durante gli anni della cementificazione, che hanno spazzato via veri capolavori in stile Liberty. Una metologia barbara, che accomuna Palermo a un’altra città fortemente controllata da quella che Sebastiano Ardita ha recentemente definito “Cosa Nostra 2.0”, che ha agito sotto traccia, mimetizzandosi nei centri nevralgici del potere della “Catania Bene”, costuendo un vero e proprio patto con le istituzioni.

Oggi Palermo continua ad accogliere, prova a respirare legalità, prova a dire “No” al pizzo, prova a rinnovarsi, nella consapevolezza di ciò che è stata e che non vuol tornare ad essere.