Teatro Bellini di Palermo “escluso” dal percorso di Manifesta 12

Teatro Bellini di Palermo. Manifesta 12, un’occasione unica per la città di Palermo per poter rendere fruibili e far conoscere al mondo intero il meraviglioso patrimonio artistico e architettonico della città. Le opere della biennale sono infatti allocate all’interno di chiese, palazzi storici e luoghi di interesse culturale.

Un treno da non perdere anche per il teatro più antico della città, il Teatro Bellini chiuso ormai dal 2014 e con alle spalle una serie di vicissitudini, di cui abbiamo già parlato alcuni mesi fa, che costringono ancora oggi la proprietà a non poterlo rendere fruibile.

Teatro Bellini di Palermo e Manifesta 12: un treno che non si doveva perdere

L’inaugurazione della Biennale d’Arte Manifesta 12 ha previsto, sabato 16 giugno, una performance processionale che si è snodata da piazza Santa Chiara fino al Foro Italico con sosta a Pizza Bellini per assistere a piccoli spettacoli.

La piazza era stracolma di palermitani, stampa nazionale e internazionale, visitatori da tutto il mondo, e il Teatro Bellini alle spalle è rimasto chiuso.

Si perché il Teatro Bellini avrebbe dovuto essere all’interno dell’itinerario di Manifesta 12, un’occasione che la proprietà non voleva perdere in nessun modo, se non altro per poter usufruire della Biennale quale cassa di risonanza per portare a conoscenza la stampa, gli addetti ai lavori e tutti coloro che gravitano attorno a questa grande macchina, della condizione in cui versa il teatro.

La vicenda

I contatti tra la proprietà, rappresentata dalla signora Carla Lo Bianco, e l’organizzazione dell’evento ci sono stati sin dai mesi scorsi.

Incontri, email, e un pre-accordo quasi firmato tra le parti, fino all’epilogo il 28 maggio (a pochi giorni dall’inizio della Biennale) in cui con una mail si comunica alla proprietà che uno dei progetti artistici che doveva essere ospitato al Bellini ha deciso di cambiare location “per via di problemi logistici legati alla natura del progetto”.

Contatti e sopralluoghi con la Fondazione Merz

Ma andiamo con ordine. I primi contatti tra la proprietà e il responsabile della Fondazione Merz, che ha collaborato con il Comune di Palermo alla realizzazione di alcune performance per Manifesta 12, risalgono al mese di aprile.

Un rappresentante della Fondazione, Silvano Bertalot esprime alla proprietà la propria intenzione di “coinvolgere il teatro Bellini non solo come luogo per l’opera esclusiva dell’artista cileno Alfredo Jaar ma anche come hub culturale per tutta una serie di eventi quali il concerto di Geoffrey Gordon …”

Sono seguiti incontri con rappresentanti del Comune di Palermo e con la stessa Beatrice Merz, sopralluoghi, ma le intenzioni iniziali non hanno avuto seguito.

Anche Eric Biagi direttore dell’Istitut Français di Palermo in una mail si era detto interessato al coinvolgimento del teatro in un progetto, parlando anche di pre-accordo, finito anch’esso nel vuoto.

 

Saltata anche l’esposizione del progetto dell’artista Simon Starling

La proprietà riferisce inoltre di un altro contatto con Franco Noero dell’omonima galleria con il quale si era già pianificata la partecipazione, quasi nei dettagli, dell’esposizione del progetto che l’artista Simon Starling stava producendo appunto per Manifesta: La Decollazione (The Decollation).

In una e-mail del 24 maggio 2018 la galleria si impegnava  “a provvederebbe ad assicurare lo spazio, oltre alla Responsabilità Civile e incendio, con una polizza che coprirebbe eventuali danni all’edificio”.

Insomma sembrava cosa fatta, fino alla comunicazione giunta, sempre per email il 28 maggio scorso in cui lo stesso Franco Noero comunica appunto che “per via di problemi logistici legati alla natura del progetto, ha dovuto optare per un’altra soluzione”.

La Decollazione è oggi esposta presso la Chiesa di San Giovanni dell’Origlione che si trova nell’omonima piazza, a Palermo.

Manifesta 12 va avanti fino al 4 Novembre, ma il Teatro Bellini, il più antico della città, resterà chiuso senza avere la possibilità di poter essere restituito alle funzioni di luogo di scambio e cultura e di attrarre gli investimenti necessari per il suo recupero e per la sua rinascita.