Teatro Bellini di Palermo: gioiello dimenticato da restituire alla città

Puoi essere palermitano e non aver mai visitato il teatro più antico della città: il Teatro Bellini. Ma in occasione del festival “Le vie dei tesori ” che si è svolto a Palermo nei 5 week end compresi tra il 29 settembre ed il 29 ottobre, è stato possibile visitarlo e conoscere la sua lunga e travagliata storia.

La proprietà ha voluto inserire il teatro nel circuito dei siti artistici visitabili, visto l’interesse sempre molto forte della cittadinanza. Il teatro è in attesa di interventi, che vista la complessità si stanno studiando, ma aprirlo al pubblico ha contribuito a far conoscere ai palermitani la storia e la condizione della struttura.

La Signora Carla Lo Bianco e il marito sono gli attuali proprietari del Bellini, la  famiglia Lo Bianco lo ha acquistato nel lontano 1.900.

“Ma tenerlo in piedi è un sacrificio e anche molto dispendioso, ci spiega la signora Carla – il teatro è inagibile e necessita ogni anno di opere di manutenzione per evitare crolli e altri danni alla struttura. Lo teniamo in piedi con le nostre forze e con grande fatica. Non siamo nelle condizioni di riaprirlo alla città, ma speriamo che qualcuno che abbia a cuore le sorti del teatro possa farsi avanti per rimetterlo in piedi”.

L’ultimo tentativo in ordine di tempo di restituirlo alla città risale al 1999 quando fu preso in affitto dal Teatro Biondo, che dopo alcuni lavori di manutenzione straordinaria lo riaprì alla fruizione del pubblico cosi come lo vediamo oggi.

Ultimo successo andato in scena prima della chiusura definitiva  risale al 2001 con lo spettacolo “Il Candelaio” in prima nazionale con la regia e la presenza del famoso Luca Ronconi.

Nel 2014 il Teatro Biondo, per mancanza di fondi risolse anticipatamente ed unilateralmente il contratto di affitto chiudendolo definitivamente.

“Con grandi sforzi riusciamo a mantenere il teatro nella sua integrità – conclude la signora Lo Bianco  – contiamo molto sulla possibilità che un privato possa essere interessato a prenderne la gestione, ristrutturarlo e restituirlo alla città”.

La storia del Teatro Bellini dagli antichi fasti al declino

La sua costruzione risale al 1676 e il suo primo nome fu Teatro Travaglino dal nome di una maschera palermitana. All’inizio si rappresentavano spettacoli di basso livello destinati al popolo e come posti a sedere delle panche di legno.

Con il tempo nacque l’esigenza di un Teatro più raffinato e di Elitè e i Marchesi di S.Lucia sacrificarono parte del loro palazzo per costruire nel 1726 un classico teatro alla italiana con 4 ordini di palchi e interamente in legno, venne chiamato teatro di S. Lucia dal casato dei Marchesi.

A causa del disastroso terremoto che colpì Palermo il teatro nel 1726, rimase chiuso per diversi anni, riaprì soltanto nel 1742 ampliato e restaurato. Nel 1.800 venne nuovamente ingrandito e restaurato, oltrepassando l’attuale vicolo Bellini e inglobando alcune case limitrofe del Marchese Bellaroto.

Il progetto fù affidato al regio architetto Nicolò Puglia che realizzò un classico teatro alla italiana con 4 ordini di palchi ed il loggione dove si potevano ospitare 700 spettatori, sontuosamente decorato e prevalentemente in muratura.

L’inaugurazione avvenne il 12 Gennaio 1809 con una grande serata di gala in onore di Re Ferdinando di Borbone,in occasione del suo compleanno. Per tutto l’800 il teatro Carolino fù l’unico teatro lirico della città e divenne d’importanza nazionale. Vi trionfarono opere di Rossini, Donizetti, Mozart e Bellini con i migliori artisti dell’epoca. Nel 1825 ne fù direttore artistico il noto compositore  Gaetano Donizetti.

Dal 1860 prende il nome di Real teatro Bellini

Nel 1860 fù istallato l’impianto di illuminazione a gas e con i moti garibaldini venne dedicato dal parlamento Siciliano al grande musicista catanese Vincenzo Bellini e da allora fu chiamato Real Teatro Bellini.

Fù questo un periodo felice della vita del teatro e si alternarono stagioni liriche e di prosa con cantanti come Tamagno e Grassi e attrici come Eleonora Duse alla presenza del vate Gabriele D’annunzio.

Fù sede dell’accademia V.zo Bellini, ospitava spettacoli di operetta e varietà. Dopo la guerra iniziò a funzionare come sala cinematografica e di avanspettacolo. Negli anni 50 fù restituito all’antico decoro con la direzione di Nico Pepe e Aldo Giuffrè, che durò purtroppo pochi anni.

Il restauro del ’63 e il grande incendio del ‘64

Nel 1963, dopo un radicale restauro dove vennero rifatti tutti gli interni, con l’aiuto della Cassa del Mezzogiorno, il famoso registra e attore milanese Franco Parenti diede vita al Teatro Stabile città di Palermo realizzando concerti e spettacoli di rilievo.

Purtroppo il 16 Marzo 1964, durante una rappresentazione, a causa di un faretto troppo vicino al sipario di velluto, fù danneggiato gravemente da un incendio e venne  chiuso.

L’indennizzo delle assicurazioni non fù sufficiente per coprire i notevoli danni e da allora non si è potuto ultimare il restauro.