#Tanomattinale 9 dicembre 2021: l’allarme Unicef, con il Covid 100 milioni di bambini poveri in più, Patrick a casa, ma non è finita, il giallo del professore di Tarquinia, ovazione per Angela, ora tocca a Sholz

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno,

che per quanto mi riguarda non lo è molto. Mi turba assai la notizia, battuta stamattina dall’ANSA e anche immaginabile ma i dati sono sempre un’altra cosa, che anticipa i contenuti di un rapporto che l’Unicef rende noto oggi sulle conseguenza della pandemia da SARS-Cov 2 per i bambini di tutto il mondo: ebbene, il Covid-19 è “la più grande crisi globale per i bambini nei nostri 75 anni di storia”. Nella sua analisi, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ci fa sapere che la pandemia sta facendo retrocedere ogni misura di progresso per i bambini, tra cui uno “sconcertante aumento di 100 milioni di bambini in più sprofondati nella povertà, circa 1,8 bambini ogni secondo da metà marzo 2020”.

«Il percorso per riguadagnare il terreno perduto – spiega in una nota l’Unicef – è lungo e, anche nel migliore dei casi, ci vorranno sette-otto anni per recuperare e tornare ai livelli di povertà dei bambini pre-Covid». «Nel corso della nostra storia – sono parole del direttore generale Henrietta Fore – l’Unicef ha contribuito a creare ambienti più sani e sicuri per i bambini di tutto il mondo, con grandi risultati per milioni di persone. Ora questi risultati sono ora a rischio». Per provare a recuperare e immaginare di nuovo il futuro di ogni bambino in questa situazione terribile, l’UNICEF continua a chiedere di: investire nella protezione sociale, nel capitale umano e nella spesa per una ripresa inclusiva e resiliente; porre fine alla pandemia e invertire l’allarmante regresso nella salute e nella nutrizione dei bambini – anche sfruttando il ruolo vitale dell’Unicef nella distribuzione del vaccino contro il Covid-19; ricostruire in modo più solido assicurando un’istruzione di qualità, protezione e una buona salute mentale per ogni bambino; costruire la resilienza per prevenire, rispondere e proteggere meglio i bambini dalle crisi – compresi nuovi approcci per porre fine alle carestie, proteggere i bambini dai cambiamenti climatici e re-immaginare la spesa per e calamità. Notizie che ci restituiscono più che mai il senso profondo della tragedia globale della pandemia, che colpisce gli esseri più piccoli, fragili e indifesi.

L’Italia tutta, tranne un paio di politici stranamente silenziosi su questa vicenda mentre parlano su tutte le altre, continua a gioire per la liberazione di Patrick Zaki, anche se ricordo innanzitutto a me stesso che la storia non è affatto finita e che il simpatico ragazzo egiziano che in tanti abbiamo quasi adottato in questi mesi per lui terribili rischia ancora molto, fino a 5 anni di carcere.Scrivo solo poche parole, ne avete lette e sentite troppe, perché la notizia della uscita dal carcere di Patrick Zaki l’8 dicembre 2021, giorno della festa dell’Immacolata, resti fissata nel mio mattinaleLo studente egiziano dell’università di Bologna è uscito dal portone blindato di un commissariato di polizia di Mansura e, dopo 22 mesi di detenzione, ha potuto abbracciare la madre Hela, la sorella Marise, la fidanzata e poi a lungo il papà. Non è del tutto libero, ma almeno è potuto tornare a casa. E il suo primo pensiero è stato all’Italia: “Grazie a tutti”, alle istituzioni e soprattutto a Bologna che ha definito la “sua gente” che gli ha fatto sentire il sostegno. “Voglio tornarci il prima possibile”, ha detto appena tornato finalmente nella casa dei genitori, ma appena uscito in strada aveva detto con un sorriso “Forza Bologna”. Davvero commovente l’abbraccio con suo papà, anche lui caloroso nel ringraziare l’Italia. Cronaca nera, anzi nerissima.

C’è sicuramente un sospettato per l’omicidio del professore Dario Angeletti, il giallo di Tarquinia. L’auto del killer, racconta Repèubblica, sarebbe stata inquadrata da una telecamera situata nel piazzale dove è stato ucciso il 50enne docente universitario. Il video, esaminato dagli inquirenti, ha colto proprio il momento in cui le vetture si sono incontrate. Su questo stanno lavorando i Carabinieri della stazione di Tarquinia e del Comando Provinciale di Viterbo, concentrando le loro attenzioni sull’ambito privato e familiare del docente e stanno continuando a sentire diverse persone. L’uomo è stato trovato cadavere in un’autovettura in un parcheggio sterrato nei pressi delle Saline, a Tarquinia. E’ stato ammazzato con un colpo di arma da fuoco alla testa. Non si esclude che possa aver cercato di fuggire a bordo della sua auto da qualcuno che lo inseguiva. Dario Angeletti era sposato con una veterinaria e aveva due figli era biologo marino e professore associato dell’Università della Tuscia ucciso nel pomeriggio del 7 dicembre. Dolore e sgomento grande a Tarquinia, dove sono state sospese le cerimonie di celebrazione dell’Immacolata. “Siamo sconvolti – ha detto il sindaco Alessandro Giulivi – Tarquinia da alcune ore sta vivendo uno dei suoi momenti umani più bui. Mi unisco al dolore dei familiari, fiducioso che la giustizia faccia presto il suo corso”. L’amministrazione comunale avrebbe nominato un legale per fare valere eventuali danni di immagine derivanti da questo episodio di cronaca nera; cosa che francamente mi sembra incredibile, non penso che sia questo il problema più importante, ma trovare presto l’assassino del professore e stringersi intorno alla sua famiglia. L’uomo è stato trovato cadavere in un’autovettura nel parcheggio sterrato nei pressi delle Saline, a Tarquinia, vicino Roma. Avrebbe ferite compatibili con un colpo di arma da fuoco alla testa. Non si esclude dunque che possa aver cercato di fuggire a bordo della sua auto da qualcuno che lo inseguiva.

Chiudo con il passaggio di consegne tra Angela Merkel e Olaf Scholz nella cancelleria della Germania, una notizia molto importante per l’Europa e il mondo. Il socialdemocratico Scholz è stato eletto cancelliere dal Bundestag con 395 voti. A 63 anni, Scholz diventa il quarto cancelliere dell’Spd dopo Willy Brandt, Helmut Schmidt e Gerhard Schroeder, personaggi di grande rilievo della storia tedesca ed europea. Scholz guiderà la coalizione cosiddetta “Semaforo”, costituita da Spd, Verdi e Liberali dopo aver vinto le elezioni l 26 settembre. Dopo 16 anni al governo, l’Unione (Cdu-Csu) andrà all’opposizione. Un lungo, emozionante applauso con ovazione ha salutato al Bundestag la grandissima Angela Merkel, che ha cercato invano di nascondere l’emozione. E’ il secondo, lunghissimo applauso di saluto dopo quello tributato alla Scala di Milano al presidente Sergio Mattarella: è il commiato di due personaggi che lasceranno una traccia indelebile nella storia recente.

E’ tutto per oggi, buona giornata.