#Tanomattinale 8 aprile 2021: Astrapasticcio, Olesya pasticcio, Ursula pasticcio

Amiche e amici del #Tanomattinale buona giornata.

Come vedete dai titoli, oggi parlerò di tre storie diverse che sono, ciascuna a suo modo, tre grandi pasticci. Se voluti o soltanto causati da pasticcioni poco competenti o accorti è tutto da discutere. Fatto sta che il mondo che ci circonda è sempre più un pasticcio e noi abbiamo sempre più difficoltà a raccapezzarci.Il primo l’ho chiamato per comodità Astrapasticcio, anche se in realtà avrei dovuto chiamarlo Vaxevria pasticcio. Ieri abbiamo saputo due cose: 1) l’EMA, l’Agenzia europea del farmaco, pur riconoscendo che i “molto rari” effetti collaterali di Astra-Vaxevria sono legati al vaccino, ha ribadito che i benefici sono maggiori dei rischi e ha scaricato la patata bollente sui singoli stati; 2) questa m’interessa personalmente molto di più e cioè che il tanto chiacchierato vaccino sarà prossimamente somministrato alla fascia d’età tra i 60 e i 79 anni, sempre che si accetti di riceverlo.

L’Italia, dunque, raccomanda l’uso di AstraZeneca solo per chi ha più di 60 anni e non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima. Ad annunciarlo ieri sera è stato il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, al termine dell’ennesima giornata complicata. Subito dopo il nuovo – a mio avviso sempre carico di ambiguità – pronunciamento dell’Ema, si sono riuniti in una videoconferenza straordinaria i ministri della Salute dei 27, che però non sono riusciti ad adottare una linea comune. L’Ue resta così spaccata tra quanti hanno già imposto restrizioni (come i Paesi scandinavi, la Germania, la Francia e l’Olanda, cui si è aggiunto anche il Belgio) e quanti invece non intendono farlo. “Ci mettiamo subito a scrivere la circolare. Bisogna essere chiari e netti”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza sulle nuove direttive per AstraZeneca durante la videoconferenza Governo-Enti locali. Il provvedimento “conterrà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri paesi Ue”, ha aggiunto. La sola cosa che appare sempre più chiara fin da adesso è che questo clima di perenne ambiguità e di incerta comunicazione avrà come conseguenza nuovi e più forti dubbi da parte di tante persone rispetto all’accettazione di AstraZeneca e che la tanto decantata campagna da 500mila inoculazioni al giorno sbandierata dal generale bravo Figluolo rischia di slittare a chissà quando.Il secondo l’ho chiamato

Olesya pasticcio, ma in realtà è stata una brutta e scomposta pagliacciata, l’ennesima dimostrazione del livello di squallore infinito, che calpesta privacy e sensibilità a ogni livello, che può raggiungere la televisione spazzatura in ogni parte del mondo. Ieri la parte del leone l’ha fatta la tv russa sul caso Olesya-Denise Pipitone: non tanto per il risultato finale negativo dell’analisi del gruppo sanguigno – avevamo tutti già abbondantemente capito che Olesya Rostova non era la bimba scomparsa a Mazara del Vallo 16 anni fa – , ma per la stomachevole spregiudicatezza e cinismo con cui la vicenda, che ha provocato e continua a provocare enormi sofferenze alla famiglia di Denise, è stata gestita dall’emittente, che ha cercato di trarne il massimo profitto in termini di audience, cosa peraltro che anche certe altrettanto squallide e ben note trasmissioni-trash italiane avrebbero fatto allo stesso modo. Non so e non m’interessa sapere che ruolo ha giocato nella vicenda la stessa Olesya, vittima o complice; il più bravo di tutti è stato certamente l’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise, che ha preso in mando la matassa e l’ha sbrogliata autorevolmente mentre il conduttore russo continuava a fare “melina” per allungare il sugo.

Sul terzo pasticcio, a mio avviso molto più grave perché di rilevante dimensione internazionale – il vergognoso caso Ursula-Erdogan ad Ankara- , mi sono già espresso ieri con forza e sufficiente incazzatura su questo mio profilo, ma anche con una più ampia riflessione sulla pagina L’Ora edizione straordinaria, da ex componente della gloriosa redazione del giornale palermitano. Anche se alcuni di voi ni hanno già letto, vi riporto qui i passaggi essenziali di questa riflessione su quello che è un pasticcio diplomatico non da poco, ma è anche la cartina al tornasole degli inquietanti equilibri mondiali e della pochezza dei leader attuali. Ho scritto così: “Sono europeista convinto, cresciuto con l’idea dell’Europa unita nel DNA, detesto i populismi anti-europeisti, non approvo la continua denigrazione e delegittimazione del processo di integrazione tra gli Stati e i popoli d’Europa. Ma le immagini e le foto arrivate da Ankara, dal palazzo del presidente-dittatore-sultano turco Erdogan mi hanno profondamente disgustato, soprattutto mi hanno definitivamente convinto, dopo varie riflessioni negli ultimi tempi, che senza essere guidato da leader di spessore il grande progetto dell’Europa unita è destinato progressivamente a liquefarsi. Mi riferisco alla scena incredibile, anzi imbarazzante sceneggiata, della presidente della Commissione UE Ursula Von Der Leyen lasciata prima in piedi da Erdogan – “addritta” come si dice con parola colorita ma efficace in Sicilia -, che ha occupato insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel le due poltrone “ufficiali” con bandiere alle spalle, poi l’ha fatta accomodare su un divano di lato.Che l’ineffabile Erdogan non abbia nessuna considerazione delle donne si sa perfettamente. E che con questo gesto plateale abbia voluto lanciare un altro durissimo segnale al suo Paese, dopo il ritiro della Turchia nei giorni scorso dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne del 2011, è parso evidente a tutti. Personalmente, però, credo che molto peggio di lui si sia comportato Michel, che di fronte al gesto di immensa scortesia, ma anche al messaggio preciso e sprezzante del padrone di casa turco nei riguardi della numero uno della Commissione UE, si sarebbe dovuto alzare subito. E invece si è dimostrato un leader piccolo piccolo e un uomo ancora più piccolo.

Francamente un vero omuncolo, codardo, indegno come politico e come uomo: ha permesso al dittatore turco di snobbare clamorosamente, davanti agli occhi del mondo, i vertici dell’Unione Europea. Secondo me mai caduta così in basso come immagine e soprattutto come entità politica”. Mi fermo qui, credo ci sia tanto da meditare su tutti i tre i pasticci, specchio del brutto mondo che stiamo vivendo. Buona giornata.Meglio sarebbe stata, è il mio pensiero, una reazione immediata e un incidente diplomatico plateale che non un’umiliazione del genere. Capisco perfettamente che gli equilibri sono troppo delicati e complessi, gli interessi in gioco sono enormi e ormai il mondo è costantemente ricattato da certi squallidi personaggi.

Ma lo spessore umano, oltre che politico, di tanti leader europei è oggettivamente modestissimo.

#Tanomattinale 8 aprile 2021: Astrapasticcio; Olesya pasticcio; Ursula pasticcioAmiche e amici del #Tanomattinale…

Pubblicato da Gaetano Perricone su Mercoledì 7 aprile 2021