#Tanomattinale 6 ottobre 2021: il Nobel e il caos, la tempesta, Borsellino quater, femminicidio nel Torinese
Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.
Oggi voglio cominciare con un omaggio al neo Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi – un “altissimo riconoscimento che rende onore all’Italia e alla sua comunità scientifica’. ha ben sottolineato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella -, riportando le sue parole molto interessanti pronunciate dopo la notizia da Stoccolma all’Accademia dei Lincei, di cui è vicepresidente: “Mi sono occupato del caos. Non c’è nulla di più affascinante che trovare un ordine al suo interno. Dalle particelle ai sistemi neurali, fino ai componenti che formano un pezzo di vetro, ci sono sistemi le cui regole sono tutte da scoprire e il mio lavoro è provare a farlo. Ci sono ancora tante cose che mi piacerebbe scoprire”. Metà del Premio Nobel è stato assegnato a Giorgio Parisi, fisico teorico italiano che ha studiato il caos e i sistemi complessi, e per l’altra metà allo scienziato americano di origini giapponesi Syukuro Manabe, 90 anni, insieme al tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni. Parisi, romano di 73 anni, è stato premiato per “la scoperta dell’interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria”. I suoi due colleghi, climatologi, hanno invece vinto per “la modellazione fisica del clima della Terra, che ne quantifica la variabilità e prevede in modo affidabile il riscaldamento globale”.
E a proposito di caos climatico infinito, ho ancora davanti agli occhi le immagini della spaventosa, unico aggettivo possibile, tempesta di vento e acqua, preceduta da qualcosa nel cielo che somigliava a un tornado, che si è abbattuta a meta pomeriggio di ieri nel Catanese. Città allagata e devastata, danni anche nei Comuni, come mostra la foto dell’albero caduto in piazza a Nicolosi. Avevo visto qualcosa di simile nella mia vita a Rio De Janeiro, in occasione di una breve e terrificante tempesta tropicale. La Natura continua implacabilmente a punirci, con questi eventi estremi, del male che le abbiamo fatto e continuiamo a farle.
E ora una sentenza molto attesa e importante. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne all’ergastolo per i boss mafiosi palermitani Salvatore Madonia e Vittorio Tutino, sono stati condannati per calunnia i falsi collaboratori di giustizia Calogero Pulci e Francesco Andriotta. Hanno deciso così i giudici della Quinta sezione penale al processo cosiddetto ‘Borsellino quater’, confermando la sentenza emessa dalla Corte d’assise d’appello di Caltanissetta nel novembre 2019. Per quel che riguarda il concorso dei due capomafia palermitani nei reati, «è stato ascritto a Madonia quale componente della Commissione provinciale di Palermo di Cosa Nostra, per aver partecipato alla riunione in cui fu deliberata l’esecuzione di un programma stragista che prevedeva, fra l’altro, l’uccisione di Paolo Borsellino; e a Tutino per aver curato, con altri soggetti tra i quali Gaspare Spatuzza, l’attività preparatoria ed esecutiva della strage, eseguendo il furto della Fiat 126 … “, spiega un comunicato del Segretariato generale della Suprema Corte (fonte Gds). La decisione della Cassazione dopo oltre 4 ore di camera di consiglio, conferma di fatto la tesi dei giudici di merito che hanno parlato di “uno dei più gravi depistaggi della storia giudiziaria italiana” seguito alla strage di via D’Amelio, nella quale, il 19 luglio 1992, morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta (la foto in via D’Amelio è di Franco Lannino).
Femminicidio nel Torinese, riprende la orribile mattanza. Erano seduti allo stesso tavolo con la vittima, forse si conoscevano, quando Medhi Hounafi, 34enne di origini marocchine, si è alzato e ha colpito a coltellate Carmen De Giorgi, di 44 anni, uccidendola e ferendo altre due amiche che si trovavano con lei nel locale. È successo due notti fa in un bar di Luserna San Giovanni, nel Pinerolese, in Piemonte, e non sono ancora chiare le motivazioni che hanno portato alla furia dell’uomo che è stato poi arrestato dai Carabinieri, il principale sospetto è che si tratti di un corteggiamento respinto. L’ipotesi è che si conoscessero e che il 34enne si sia avvicinato con delle avance che sono poi state respinte. L’uomo è scappato, ma è stato presto rintracciato.
Chiudo con due parole sulla politica. Sapete già dal bombardamento mediatico del mezzo strappo, all’indomani del risultato elettorale, tra Governo di disunità nazionale e Lega sulla delega fiscale perché secondo il capo leghista “non conteneva quanto previsto dall’accordo”. Sapete anche che il Super Tutto Premier Mario Draghi, mostrando in conferenza stampa la consueta calma fredda, ha detto che tirerà avanti. Venti di crisi ? Non lo so, ma mi sembra improbabile, non conviene soprattutto a chi ha ancora una volta inutilmente digrignato i denti, evidenziando tutte le sue difficoltà. Staremo a vedere.
Buona giornata