Tanomattinale

#Tanomattinale 6 febbraio 2021: proclami e Draghi, contagi e morti, Biden, migranti

Amiche e amici del #Tanomattinale buon sabato e un caro saluto, particolarmente affettuoso per quel gruppo di voi che ormai mi segue quotidianamente e addirittura mi aspetta.

Al risveglio in questa dolce e calda mattinata siciliana che sembra anticipare l’estate, dicevo a me stesso che mai come in questi giorni mi sarebbe piaciuto miniaturizzarmi per assistere non visto agli incontri via à vis o face to face che dir si voglia tra il professor Mario Draghi e le delegazioni dei gruppi parlamentari, per ascoltare i contenuti delle consultazioni in vista della formazione del, a questo punto più che probabile, nuovo Governo e soprattutto per osservare l’atteggiamento dei cosiddetti big della politica italiana al cospetto dell’italiano indiscutibilmente più noto e rispettato dalla politica mondiale.

Alle mie sorridenti riflessioni, è venuto incontro un illuminante titolo di Repubblica per un gran bel pezzo di Francesco Merlo: “Quei proclami rinnegati nella legislatura che ha abolito il “mai!”. Ecco, il punto è proprio questo ed è anche il motivo per cui vorrei essere invisibile lì con loro: assistere alla evaporazione, nel giro di poche ore, 48 forse o giù di lì, di quasi tutti i veti incrociati, di tutti i proclami, i vari “mai” con quello o con quell’altro pronunciati fino a poco prima dai capi dei partiti. Da una parte c’è lui, il super commissario Mario, influente, carismatico e sapiente, che piaccia o non piaccia, simpatico o antipatico, sta provando e forse riuscendo a fare una cosa impensabile: mettere insieme tutte o quasi le forze politiche del Parlamento italiano per un grande progetto, che ancora dobbiamo conoscere ma del quale si intravedono le avvisaglie, per la salvezza del nostro Paese dal pandemico disastro.

Gli ultimi due importanti “face to face” di oggi, con Grillo e il capo padano, contribuiranno a definire un quadro nel quale viene davvero e oggettivamente difficile a tutti i capi partito dire no a un personaggio come Draghi e al suo progetto, giustificandolo con i propri elettori, e d’altra parte viene altrettanto e quanto mai difficile, a loro come a noi che facciamo tifo per l’uno o per l’altro, accettare l’idea di governare insieme al nemico di ieri.

Ecco cosa sta succedendo davvero in queste ore nei palazzi romani del potere: è qualcosa di inimmaginabile soprattutto per quelli della mia generazione, quelli delle ideologie, ma forse è la ricetta giusta, forse va digerita … Vedremo qual è il programma di Draghi

Ho scritto forse troppo di politicherie, ma credo valesse la pena. Parlando di Coviddi, colpiscono e illuminano le parole dell’epidemiologo di Milano Carlo La Vecchia che finalmente dice con chiarezza che gli ancora troppi morti dipendono dal fatto che i contagi reali sono il doppio. E mentre cresce la paura per la variante brasiliana, scende in campo anche il vaccino Astrazeneca, rinforzo importante sul fronte della guerra alla pandemia.

Dal mondo, spiccano già le differenze tra Joe Biden e il suo predecessore Donaldo: il presidente degli Stati Uniti riconosce la grave situazione economica in cui versa il Paese – altro che America first! – e decide, tra le altre cose, di ritirare il sostegno all’Arabia Saudita (dell’amico del nostro toscanello) nella guerra di aggressione contro lo Yemen, 90mila morti e un vero e proprio genocidio.

Ultimo sguardo del mattinale ai migranti, di nuovo tanti sbarcati a Lampedusa con atroci testimonianze sulle torture subite e cacciati dai loro rifugi dati a fuoco nel gelo della Bosnia. Il virus maledetto non può farci dimenticare la più grande tragedia degli anni della globalizzazione.

#Tanomattinale 6 febbraio 2021: proclami e Draghi, contagi e morti, Biden, migranti Amiche e amici del #Tanomattinale…

Pubblicato da Gaetano Perricone su Venerdì 5 febbraio 2021
Gaetano Perricone

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